birra alla spina
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Francesco selicato

Birra alla Spina: cosa significa e come è nata

Oggi, la birra alla spina è qualcosa di estremamente comune, e, direi fortunatamente, un argomento di crescente interesse.

Questo articolo nasce proprio per rispondere alle numerose domande che ho ricevuto: birra alla spina, sì, ma cosa significa realmente? Cosa chiediamo quando la ordiniamo nel nostro pub di fiducia? E cosa c’è dietro i meandri della sua produzione e distribuzione?

Esploreremo la storia della birra alla spina, le curiosità più diffuse e anche i difetti della birra, perché, oltre ai falsi miti e ai luoghi comuni, esistono realmente degli aspetti meno conosciuti di questa bevanda. Quindi, mettiti comodo e stappa pure la tua birra: c’è molto da scoprire.

Oggi parleremo di birra alla spina come mai prima d’ora. Pronti per questo racconto? Iniziamo!

Come è nata la birra alla spina

La domanda sorge spontanea: come è nata la birra alla spina? Le origini di questo metodo di servizio si collocano nell’epoca vittoriana, un periodo in cui la birra veniva versata direttamente dalle botti. Queste erano posizionate dietro il bancone e dotate di un semplice rubinetto a spina che sfruttava la forza di gravità. Questo metodo, però, presentava alcuni svantaggi, come la temperatura della birra troppo elevata e una miscelazione non ottimale.

Per ovviare al problema della temperatura, le botti vennero trasferite in cantina, dove vennero introdotte le pompe a pistone cilindrico per servire la birra. Nel corso del tempo, sono stati sviluppati metodi sempre più sofisticati per migliorare sia la spillatura che la qualità della birra stessa. L’introduzione dei fusti metallici e l’utilizzo dell’anidride carbonica hanno permesso ai birrai di offrire birre alla spina dal sapore sempre più equilibrato e impeccabile.

Perchè si dice birra alla spina

Il termine “spina” nella frase “birra alla spina” potrebbe sembrare un po’ arcano, ma ha una spiegazione logica e concreta. Originariamente, “spina” si riferiva al rubinetto che veniva letteralmente infisso nel barile di legno. Questo rubinetto era il meccanismo fondamentale che permetteva la fuoriuscita della birra, sfruttando i principi della fisica per garantire un flusso costante e controllato.

Con il tempo, questa configurazione semplice ma efficace si è evoluta, ma il termine “spina” è rimasto per indicare il rubinetto attraverso il quale la birra viene servita nei pub. Può sembrare curioso pensare che un termine così tecnico sia diventato di uso comune, ma per noi amanti della birra, “alla spina” suggerisce una freschezza e una qualità che solo questo metodo di spillatura può garantire.

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Questo sistema consente di servire la birra direttamente nel bicchiere, mantenendo un gusto che, per gli amanti del nettare d’orzo, è inestimabile.

Tecniche di spillatura della birra alla spina

Spillare una birra alla spina potrebbe sembrare un’azione semplice, limitata all’atto di aprire un rubinetto e riempire un bicchiere. Tuttavia, dietro a questo gesto si nasconde un’arte raffinata, con tecniche specifiche adatte alle diverse tipologie di birra. Esaminiamo le quattro tecniche di spillatura più diffuse:

  • Spillatura Tedesca: Questa tecnica consiste in un riempimento del bicchiere eseguito in tre getti distinti. Il processo, che dura complessivamente circa 7 minuti, permette alla birra di “respirare” e sviluppare un’armonica testa di schiuma.
  • Spillatura Belga (o Olandese): Conosciuta anche come spillatura olandese, questa tecnica prevede un unico, deciso colpo di spillatura. Successivamente, si utilizza uno skimmer per “tagliare” la schiuma, eliminando le macro-bolle eccessive per ottenere una testa più fine e persistente.
  • Spillatura Irlandese: Ideale per le birre Stout, questa spillatura viene effettuata in due fasi e spesso utilizza il carboazoto al posto dell’anidride carbonica, conferendo alla birra una texture cremosa e vellutata.
  • Spillatura Inglese: Questo metodo si caratterizza per la formazione di pochissima schiuma, a volte quasi assente. La particolare spina usata in questa tecnica rilascia meno anidride carbonica rispetto ad altri sistemi, risultando in una birra più morbida e meno effervescente.

Ognuna di queste tecniche rispecchia una tradizione e una cultura birraria specifica, contribuendo a esaltare le qualità uniche di ciascun tipo di birra.

Come riconoscere una birra spillata perfettamente

Con tutte le tecniche di spillatura che esistono e la maestria che un vero publican dovrebbe possedere, potresti trovarti a chiederti come sia possibile riconoscere se la birra che ti è stata servita sia effettivamente giusta.

Per “giusta”, intendiamo una birra spillata perfettamente o quasi perfettamente, poiché una spillatura inadeguata può alterare il gusto e le qualità organolettiche della birra, trasformando una buona birra in una delusione palpabile. Una birra non spillata correttamente può diventare una birra cattiva, e nessuno vorrebbe ritrovarsi con una birra deludente quando si è fuori casa.

Non basterebbe un singolo articolo per spiegare tutte le micro-attenzioni da considerare quando ricevi una birra in birreria, ma posso offrirti un sunto delle caratteristiche più evidenti da tenere in considerazione. Hai appena ricevuto una birra e la prima cosa da fare è utilizzare la vista. Guarda la schiuma della birra: di solito, è il fattore cruciale che ci indica se la birra è stata spillata bene o meno.

In un processo di spillatura ottimale, la schiuma dovrebbe rimanere ben solida e consistente, non svanendo facilmente, e in realtà, non dovrebbe mai svanire del tutto. Tende a rimanere una specie di “tappo” sulla birra, anche se sottile, molto tempo dopo che è stata versata nel bicchiere. Al contrario, se noti che la schiuma svanisce rapidamente, un po’ come il saldo della tua carta di credito durante le festività natalizie, allora la birra probabilmente non è stata spillata correttamente. Può risultare leggermente più amara e frizzante del normale, e in questo caso, avresti tutto il diritto di fartela sostituire.

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Ma è sufficiente la schiuma come indice di una birra alla spina mal spillata? Certamente l’80% delle volte, la schiuma della birra può essere un buon indicatore, ma ci sono altri elementi da considerare. Ad esempio, le bolle sulla schiuma che indicano solitamente una serie di rabbocchi mal gestiti, o ancora peggio, quando magari si rabbocca una birra di sola schiuma. Quelle macrobolle non dovrebbero esistere se una birra è spillata perfettamente.

I difetti più comuni della birra alla spina

Quando si confronta la birra alla spina o in bottiglia, emergono numerosi miti e luoghi comuni. Tuttavia, è fondamentale riconoscere che esistono effettivamente dei difetti comuni nella birra alla spina, che possono comprometterne la qualità. Spillare la birra è un’arte, e il personale dietro al bancone in un pub ha responsabilità simili a quelle di un cuoco in cucina: essi sono responsabili della qualità della birra servita. Vediamo insieme quali sono i difetti più comuni:

  • Birra Desaturata: Questo difetto si manifesta con la presenza di bolle nel getto della birra durante la spillatura e nelle tubazioni dell’impianto. Risultato? Una birra che appare piatta e poco gassata.
  • Birra Saturata: Il contrario della desaturazione, questo problema si verifica quando non ci sono abbastanza bolle nel getto durante la spillatura. Può causare una schiuma eccessiva o molto densa, quasi come panna, spesso a causa di un fusto che ha riposato troppo tempo senza essere ruotato.
  • Schiuma Eccessiva: Una schiuma troppo abbondante può essere il risultato di una pressione del gas CO2 troppo alta, una temperatura della birra eccessivamente calda, connessioni e attacchi difettosi o con microperdite, o un pitone che passa troppo vicino a fonti di calore.
  • Birra Torbida: La torbidità della birra può derivare da un fine fusto o da un fusto datato, o da un impianto di spillatura non pulito. Di solito, una birra torbida tende anche ad emanare un odore sgradevole, causa anche del deperimento della qualità della birra stessa.

Questi sono solo alcuni dei difetti più comuni, ma ce ne sono molti altri più tecnici che riguardano la conservazione della birra e la collocazione della sala fusti rispetto al bancone dove la birra viene servita.

Conclusioni

Con questo articolo, ho avuto l’impressione di smembrare l’intero apparato della birra alla spina, quasi come un chirurgo al lavoro. Scherzi a parte, il mio obiettivo era scomporre e analizzare in dettaglio tutto ciò che riguarda questo affascinante argomento.

Ricordiamoci sempre del mio motto, che risuona da tempo: se una pizza bruciata la facciamo restituire, perché dovremmo accettare una birra sbagliata? Spesso la beviamo senza riconoscerne i difetti, ignari dell’errore e delle sue cause.

Se hai trovato questo articolo utile, lasciami un feedback qui sotto. Raccontami anche quali altri argomenti ti piacerebbe approfondire; potremmo dedicare un intero articolo alla tua curiosità!

Alla nostra!

E mi raccomando: bevi sempre consapevolmente.

Francesco

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FRANCESCO SELICATO

Beer Blogger per passione, amante della birra per vocazione. Sul mio blog racconto e trasformo qualsiasi birra nella migliore esperienza sensoriale possibile.

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Il primo blog di un Publican dedicato al mondo Birra. Storie, spunti e contenuti di valore per tutti gli appassionati.

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