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Francesco selicato

International Beer Day, 10 cattive abitudini che rovinano la tua birra

⏱️ Tempo di lettura: 5 minuti
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Bere birra è un gioco da ragazzi. Bere bene, invece, è tutta un’altra storia.

Ogni primo venerdì di agosto si celebra l’International Beer Day, e quale occasione migliore per farci un piccolo esame di coscienza birraria. Magari senza accorgercene, stiamo sabotando proprio quelle birre che ci piacciono tanto.

Visto che oggi parliamo di birra, giusto per cambiare, mi va di puntare il dito contro 10 cattive abitudini che potresti avere senza nemmeno saperlo. Cose che fai pensando di fare bene, ma che in realtà rovinano tutto. Perché anche il gesto più banale può compromettere il gusto, i profumi e il piacere di una buona bevuta.

E come ripeto spesso, non è tanto lo sbaglio in sé il problema, ma il fatto che nessuno ti ha mai detto che stai sbagliando.

E allora via, in occasione di questo International Beer Day, vediamo insieme cosa sarebbe meglio evitare quando ti godi una birra.

Bere direttamente dalla bottiglia

Succede, lo so. Per pigrizia, per comodità, o perché semplicemente sei in piedi a una festa e nessuno ti ha dato un bicchiere.

Bere birra dalla bottiglia sembra pratico, ma se c’è una cosa che l’International Beer Day dovrebbe insegnarci è che la birra senza bicchiere perde più della metà della sua magia. Niente schiuma, niente profumi, niente evoluzione. Solo un sorso piatto e spigoloso, spesso troppo frizzante, che non fa giustizia al lavoro del birraio.

E no, non è un dettaglio da poco. Senza bicchiere la birra diventa un’esperienza incompleta, quasi anonima. Senza contare che bevuta così, l’alcol arriva più velocemente nel sangue. Insomma, goditela come si deve.

Usare bicchieri sporchi o mal risciacquati 

Lo so, spesso non lo sai nemmeno. Ed è proprio per questo che oggi facciamo un po’ di chiarezza sulle cose che rovinano la birra senza che ce ne accorgiamo.

Prendiamo i bicchieri. Quando vai in un locale, sappi che su 7 volte, almeno 4 ti tocca un bicchiere sporco. Non nel senso “bleah” che stai pensando, ma con residui di detersivo, calcare o anche solo un velo d’unto.

Tutte cose che uccidono la schiuma e alterano l’aroma della tua birra. Magari ti hanno portato una birra così e non te ne sei accorto.

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Se vedi che la schiuma non resta sulle pareti ma scivola via, oppure che ci sono bollicine attaccate in punti specifici del bicchiere, hai già la risposta. Nel primo caso è il brillantante a fare danni, nel secondo c’è del grasso che crea quella fastidiosa macchia di bollicine.

La birra non fa la “testa”? Non è colpa sua, è il bicchiere che l’ha tradita. Impariamo a guardare meglio dentro il bicchiere, prima di giudicare cosa c’è dentro.

Conservare la birra troppo fredda 

Lo dico sempre, e lo ribadisco proprio in occasione dell’International Beer Day: la birra ghiacciata è un crimine.

Non è acqua da mandare giù a -5 mentre fuori ci sono quaranta gradi. Ogni stile ha la sua temperatura ideale e berla a zero gradi significa dire addio a sapori, profumi, emozioni.

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A meno che tu non stia bevendo birre commerciali iperfiltrate che danno il meglio solo quando sono più fredde del tuo freezer (cioè quando non sanno di niente), è un insulto al bicchiere. Ma se nel tuo calice c’è una signora Quadrupel e la tiri fuori che ha le stalattiti, stai facendo un disastro etico.

Davvero, lascia perdere. Bevi responsabilmente anche in termini di temperatura, la birra non è solo dissetante, è cultura liquida.

Versarla malamente 

Mettiamo fine a uno degli errori più comuni e sottovalutati, la mescita da principiante. Ti ci vedo già con la nuvoletta sopra la testa.

Stappi la birra, inclini il bicchiere a 45 gradi, versi piano piano lungo la parete e ti compiaci del tuo gesto da finto esperto di birra. Peccato che alla fine nel bicchiere ci ritrovi solo liquido giallo e nessuna schiuma.

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Una birra senza schiuma è come una pizza senza crosta. Brutta da vedere e pure sbagliata. La schiuma non è birra in meno, e su questo spero non ci sia più bisogno di insistere. Serve a proteggere il contenuto, a rilasciare gli aromi e a rendere l’esperienza visiva degna di questo nome.

Ricordiamoci che, tra tutte le bevande, solo la birra si prende il lusso di avere la schiuma come parte integrante.

Lasciare la birra al sole 

Non possiamo non parlare di uno degli errori più gravi che puoi fare alla tua birra, lasciarla sotto il sole cocente o dimenticarla in macchina ad agosto.

Luce e calore sono nemici giurati di qualsiasi stile, soprattutto quando si parla di birra artigianale. Eppure, ancora oggi, troppe bottiglie fanno una fine indegna, abbandonate su mensole assolate o stipate vicino a forni e termosifoni, senza considerare che la luce è tra i difetti della birra più comuni.

Il risultato? Una birra guasta, magari con quel sapore orribile da “skunk” che ricorda moquette bagnata. E no, non è colpa del birraio. È colpa tua. Anche il mastro più talentuoso del mondo non può salvarti se la tratti così. Una buona birra si custodisce con cura, come faresti con una bottiglia di vino. Anche a casa, anche se sei solo un appassionato.

Usare il limone nella birra 

Basta con il limone nella birra. Sì, lo so, qualcuno lo trova “rinfrescante”, ma per me è una bestemmia liquida.

Non è una moda, non è stile, non è neanche simpatia. È solo una pessima abitudine che si è radicata soprattutto d’estate, quando arriva la famigerata birra con la fetta di limone nel bicchiere. Una birra blanche non ha bisogno di essere truccata, se è buona, parla da sola.

Mettere il limone è come dire “non mi fido di quello che sto bevendo”. Limone nella birra no, mai. E nemmeno il sale, dai.

Scambiare ogni birra scura per una birra “forte” 

Tra le leggende metropolitane che più girano nel mondo della birra, questa vince facile. Quella frase classica “No, non voglio una scura che poi non reggo l’alcol” l’ho sentita mille volte quando ero dall’altra parte del bancone come publican.

Ma la verità è semplice, il colore non fa il grado alcolico. Una birra stout può essere più leggera di una lager chiara, e la stout più famosa d’Irlanda lo conferma con i suoi miseri 4,2%.

Eppure ancora oggi molti evitano le birre scure per paura che siano “pesanti”. Un falso mito da sfatare.

Trattare la birra come il vino

“No grazie, io a tavola bevo solo vino.” Quante volte l’hai sentita questa frase?

Forse è il momento giusto per rivedere un po’ le cose. Perché la birra non è solo quella bevanda che bevi per dissetarti al volo. È una compagna ideale anche a tavola, con un ventaglio di profumi e aromi spesso molto più ampio e sfaccettato del vino. È più versatile e, diciamolo, a volte anche più sorprendente.

Ci sono birre perfette per ogni piatto, dalla carbonara al tiramisù. Basta solo aprire un po’ la mente, e magari anche il frigo giusto.

Confondere “birra artigianale” con “birra buona” 

Questo è un argomento che tocca corde delicate, ma va detto senza peli sulla lingua.

Il fatto che una birra sia artigianale non la rende automaticamente una birra buona. Allo stesso modo, una birra industriale non è per forza da buttare. In fondo, vale la regola base: il gusto è soggettivo, non ideologico.

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Il termine birra artigianale segue parametri tecnici, non romantici. Non vuol dire che qualcuno stia mescolando malti a mano in una botte di legno, eh. Ci sono birrifici meteora che sfornano birre piatte e senz’anima, ma anche grandi produttori capaci di tirare fuori cose più che dignitose.

Il consiglio? Leggi bene l’etichetta della birra, fidati del tuo palato e fatti una chiacchierata con il tuo publican di fiducia.

Credere che “più gradi = più qualità”

Una birra Tripel da 9% fa la sua scena, ma questo non vuol dire che sia più pregiata di una Keller leggera da 4.5%.

È il momento perfetto per lasciarci alle spalle l’idea che il valore di una birra si misuri in gradi. La qualità non sta nella botta alcolica, ma in quello che succede al palato.

La birra va capita, scelta per lo stile, il gusto, le emozioni che sa dare. Una birra ben fatta è quella che sa bilanciare tutto. Dolcezza, amaro, aroma, corpo. E non quella che ti mette ko al primo sorso.

Conclusioni

Bene, spero che queste 10 cattive abitudini da oggi siano un motivo in più per correggere qualche gesto o pensiero sbagliato. E soprattutto, spero che questo articolo diventi argomento di confronto stasera al tuo pub preferito con gli amici, perché mettersi in discussione – soprattutto con una birra in mano – è sempre una buona idea.

La morale? Nel dubbio, oggi versa la tua birra con calma, in un bicchiere pulito, alla temperatura giusta. Guardala, annusala, gustala senza fretta.

Perché l’International Beer Day non è solo il primo venerdì di agosto, per noi appassionati del nettare giallo, ogni giorno è un piccolo brindisi alla birra fatta bene.

E se ti sei riconosciuto in almeno tre di queste cattive abitudini… tranquillo, sei in ottima compagnia. Ma da domani si cambia, ok?

Dimmi la tua nei commenti e alla nostra!

Mi raccomando: bevi sempre consapevolmente!

Francesco

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FRANCESCO SELICATO

Beer Blogger per passione, amante della birra per vocazione. Sul mio blog racconto e trasformo qualsiasi birra nella migliore esperienza sensoriale possibile.

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