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Francesco selicato

Birrificio Trevigiano: territorio, birra e passione in ogni sorso

La storia di oggi ha a che fare col territorio, quasi un grido di appartenenza ad esso. Mi viene in mente l’idea di una “birra di bandiera”, se possiamo usare questo termine. Sto parlando del Birrificio Trevigiano, che già dal nome trasmette un forte legame con la zona.

È facile intuire come questa scelta rifletta l’intento di creare un senso di appartenenza al territorio circostante. Ci troviamo infatti proprio alle porte di Treviso, e questa storia ha molto da raccontare e, soprattutto, da insegnare.

Armati di curiosità, perché i colpi di scena non mancheranno.

Forza, continua a leggere!

Di cosa parliamo in questo articolo?

Birrificio Trevigiano

Siamo nel 2009, quando questo birrificio nasce grazie a Francesco, che oggi è uno dei soci insieme ad Alessandro. Entrambi hanno avuto una carriera nella nazionale italiana di rugby. Nel 2024 arriva anche Matteo come terzo socio. All’epoca, il birrificio prendeva vita come una rappresentazione territoriale, con un forte legame con Treviso, la città che domina questa zona. Il birrificio si trova proprio alle porte di Treviso.

La passione per questo mondo ha permesso nel tempo significativi cambiamenti in meglio. Oggi il Birrificio Trevigiano produce 1200 ettolitri all’anno. Il legame con il territorio è evidente: il Birrificio Trevigiano si distingue per la sua linea classica di birre, pensata per soddisfare le esigenze di tutti, offrendo una birra per ogni stile.

Le birre del Birrificio Trevigiano arrivano nel basso Veneto e nella Marca Trevigiana, prendendo ispirazione proprio da Treviso, una zona famosa per il vino bianco e le bollicine. Oggi, il Birrificio Trevigiano è nella top 10 dei birrifici in provincia di Treviso.

Con gli anni, le cose si sono evolute, e la lungimiranza dei soci ha portato nel team due figure fondamentali, Giovanni (tecnologo alimentare) e Samuele (enologo). Entrambi hanno visto crescere il progetto nel corso degli anni, frequentandolo prima come appassionati di birra e homebrewers, fino a catturare l’attenzione dei soci, che li hanno integrati nel sistema.

Nel 2022, Samuele e Giovanni sono entrati come pilastri del birrificio, dopo anni di frequentazione come homebrewers. Oggi, sono i birrai del Birrificio Trevigiano, e la loro passione fa davvero la differenza.

Il birraio è un ingegnere alimentare, capace di tradurre in birra le aspettative e i desideri del cliente. Questa è la chiave del successo del Birrificio Trevigiano. Il birraio è come uno chef: c’è una ricetta, e come i grandi chef, le sperimentazioni sono sempre incoraggiate, infatti qui piace sperimentare, e le birre sono vere e proprie creazioni sperimentali.

Il birrificio lavora anche alla personalizzazione delle birre per i clienti attraverso le beer firm, adattando le birre alle esigenze specifiche di chi gestisce un locale, offrendo un prodotto unico e su misura per il cliente abituale.

Le birre di Birrificio Trevigiano

Con una storia piena di colpi di scena, anche la produzione delle birre ha subito diverse trasformazioni nel corso degli anni, fino a trovare stabilità, grazie anche al contributo di Samuele e Giovanni. Il birrificio ha ora diverse linee che, personalmente, ritengo scelte produttive molto valide.

In particolare, ci sono le birre del territorio, con la linea classica trevigiana, che riflette scorci della zona su ogni etichetta, creando un forte legame con la gente del posto. Poi c’è la linea Enigma, nata per sperimentare, dove Samuele e Giovanni lavorano a stretto contatto. Questa linea è pensata per chi cerca un’esperienza di bevuta più innovativa, più audace, quasi rivoluzionaria. Infatti, il birrificio si definisce una startup innovativa per il suo approccio che fonde enologia e birrificazione, lavorando molto con mix di lieviti provenienti sia dal mondo del vino che da quello della birra, con un occhio sempre attento alle tecniche enologiche.

La linea classica trevigiana comprende sempre una Blanche, una Tripel, una Golden Ale, una Pils, una Amber Ale, una APA, una IPA e una birra Porter. Si tratta di stili abbastanza classici che offrono una garanzia di qualità e piacevolezza nella bevuta. Questa linea si rivolge a un ampio pubblico, strizzando l’occhio alle situazioni conviviali: al tavolo con la Trevigiana si mette d’accordo un po’ tutti.

La linea Enigma, invece, rompe un po’ i soliti schemi. Comprende una IGA, una Session IPA, una West Coast IPA, una SOUR al passion fruit, una Blanche alla camomilla e una Helles. È una linea che si fa sentire, quasi come se volesse gridare e farsi notare nella folla. A mio avviso, è proprio questo il vero spirito della linea Enigma: sposare le tendenze ma allo stesso tempo tracciare un percorso unico, che nasce sempre dal cuore del Birrificio Trevigiano.

Il birrificio ospita anche una serie di eventi legati alla birra artigianale del territorio. Se seguite la loro pagina, troverete tutte le informazioni sugli eventi, che mirano a creare un legame con la comunità locale. La birra, infatti, appartiene a chi vive in questa zona.

Ah, stavo quasi dimenticando una linea di birre molto speciale, quella che mi ha letteralmente tenuto incollato mentre Samuele e Giovanni me ne parlavano seduti su una botticella. È proprio questo il colpo di scena: la linea si chiama Drop Shot. Un nome che può significare tutto o niente, ma che merita un intero articolo dedicato, perché mi ha davvero lasciato a bocca aperta per la sua originalità e la sua idea unica.

Conclusioni

Lo avevo promesso già dall’inizio dell’articolo: ci sarebbero stati tanti colpi di scena in questa storia, che ho avuto l’onore di ascoltare e vivere in prima persona. Come già saprai, ogni realtà che racconto su questo blog è frutto di esperienze dirette, vissute da me o da qualche collaboratore sparso per lo stivale.

In questa storia ho visto tanta tradizione, con un’anima conservatrice, che credo sia il vero fulcro del Birrificio Trevigiano.

Invece di rivoluzionare completamente la propria idea di birra legata al territorio, hanno scelto di creare nuovi rami, nuove linee di birra, valorizzando anche nuove figure all’interno del birrificio, restando sempre fedeli alle loro radici.

Un vero esempio da seguire, anche grazie alla mentalità di Francesco e Alessandro, entrambi ex rugbisti della nazionale, con una visione di squadra forte e compatta grazie anche alla nuova figura di Matteo.

Ma non è tutto qui: il vero colpo di scena si nasconde dietro quella famosa linea di birre “Drop Shot”, e qui trovi un intero articolo dedicato a questa affascinante storia.

Ora, se anche tu conosci questa realtà e vuoi dire la tua sul Birrificio Trevigiano, sarei davvero curioso di sapere la tua esperienza. Scrivila pure nei commenti qui sotto.

Alla nostra! E mi raccomando: bevi sempre consapevolmente!

Francesco

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FRANCESCO SELICATO

Beer Blogger per passione, amante della birra per vocazione. Sul mio blog racconto e trasformo qualsiasi birra nella migliore esperienza sensoriale possibile.

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