Si è svolto lo scorso 20 ottobre, nella splendida cornice del Palazzo delle Colonne a Roma, l’attesissimo appuntamento Club Chimay 2025, che ogni anno riunisce i locali del club provenienti da ogni angolo d’Italia per la consegna e la conferma della celebre targa ufficiale, con tanto di invito diretto dal birrificio Chimay, direttamente dal Belgio.
L’evento, oltre ad essere una cerimonia di riconoscimento, è anche un’occasione per confrontarsi sul presente e sul futuro del panorama birrario italiano, con ospiti di spessore e momenti di dialogo che hanno arricchito l’incontro. Io c’ero, con taccuino e curiosità, per raccontare da dentro questa giornata che, dal 2013, rappresenta un vero e proprio rito per gli amanti del marchio Chimay e della cultura birraria di qualità.
In questo articolo entriamo nel vivo dentro l’atmosfera del Club Chimay 2025, tra volti, emozioni e novità inedite. Nella parte finale, condividerò anche qualche riflessione personale, da beer blogger che gira pub e birrifici in tutta Italia, compresi alcuni membri del Club.
Quindi resta fino alla fine, perché ne vale la pena… Iniziamo il racconto di questa giornata speciale!
⏳ Hai poco tempo? Ecco i 3 punti riassunti al volo:
- Il Club Chimay 2025 ha riunito a Roma oltre 180 gestori e distributori, celebrando storia e passione birraria.
- Introdotti tre nuovi riconoscimenti: Gold, Senator e Senator Gold per premiare fedeltà, qualità e risultati dei locali membri.
- L’evento ha ribadito i valori di Chimay: unione, coerenza e amore autentico per la birra e per chi la serve con dedizione.
Di cosa parliamo in questo articolo?
Cosa è il Club Chimay
Prima di raccontare il Club Chimay 2025, vale la pena fare un passo indietro e spiegare cos’è davvero questo progetto e perché rappresenta qualcosa di unico nel panorama birrario.
Il Club Chimay nasce ufficialmente a Roma il 30 luglio 2013, all’interno della residenza dell’Ambasciata del Belgio. L’obiettivo era semplice ma ambizioso, dare agli appassionati di Chimay la possibilità di degustare tutta la gamma delle birre trappiste in locali selezionati, riconosciuti per qualità e passione autentica.
All’inizio i membri erano solo 50, scelti con cura tra i migliori locali italiani. Oggi, a distanza di oltre dieci anni, il Club conta 100 locali in tutta Italia, diventati veri e propri ambasciatori del marchio Chimay e dei valori trappisti. Ogni anno, questo legame viene celebrato con un evento ufficiale, durante il quale viene consegnata la targa numerata che certifica l’appartenenza al Club.
Entrare nel Club Chimay non è cosa semplice, e forse è proprio questo a renderlo così prestigioso. I locali membri devono rispettare regole ben precise che vanno oltre la semplice vendita di birra. Far parte del Club significa anche godere di vantaggi esclusivi.
I locali hanno un’esclusività territoriale, ricevono anteprime e novità direttamente dal birrificio e vengono inseriti nella rete ufficiale dei punti vendita Chimay. Inoltre, ricevono la celebre targa numerata e un kit di benvenuto dedicato, simbolo di riconoscimento e appartenenza.
Ma forse il privilegio più grande resta l’invito costante a vivere l’esperienza Chimay da vicino. I membri del Club e i loro ospiti sono sempre i benvenuti presso il birrificio di Chimay all’interno dell’Abbazia di Notre Dame de Scourmont e l’Auberge de Poteaupré, la storica locanda del birrificio, dove si respira l’essenza più pura del mondo trappista.
Club Chimay 2025
Ogni anno il Club Chimay sceglie una location speciale, comoda da raggiungere e capace di rappresentare al meglio lo spirito dell’evento. Per il 2025 la scelta è ricaduta su Roma, una sorta di ritorno alle origini. Proprio qui, nel prestigioso Salone delle Colonne, è andato in scena il tredicesimo incontro ufficiale del Club, nella stessa città dove tutto ebbe inizio nel 2013. Questo traguardo è un segno tangibile della forza e della passione che tengono unita questa comunità. Da quando nel 2017 è entrato in gioco il nuovo importatore esclusivo Brewrise, il Club Chimay ha consolidato ancora di più la sua presenza sul mercato italiano, mantenendo viva quella connessione autentica tra birrificio, locali e pubblico.
All’evento hanno partecipato 180 persone, tra gestori dei locali membri del Club, distributori provenienti da tutta Italia. Un numero che racconta bene quanto questa realtà sia cresciuta e quanto continui a rappresentare un punto di riferimento per chi vive la birra con dedizione e rispetto.
“Mi piace notare come il Club Chimay, negli anni, sia stato imitato da molti competitor. Tuttavia, l’originalità e l’autenticità del progetto, unite all’amore dei membri per il marchio Chimay e per la sua filosofia, hanno permesso a questa iniziativa di rimanere unica. Continua a ispirare produttori e distributori, diventando un modello per chi vuole fidelizzare il mercato specializzato italiano”, ha raccontato Alessandro Bonin, Export Manager.
Ogni edizione del Club porta con sé un tema portante e quello del Club Chimay 2025 è stato la responsabilità, vista in tutte le sue forme. Responsabilità sociale, economica, commerciale, verso la filiera e verso il consumatore. Un argomento scelto con consapevolezza, in un momento storico complesso per il mondo della birra e, più in generale, per tutto il comparto delle bevande alcoliche.
“Le scelte difficili portano tempi facili, le scelte facili portano tempi difficili”, ha ricordato ancora Bonin durante il suo intervento, sintetizzando perfettamente lo spirito della giornata.
L’evento è stato sì una festa, ma anche un momento di confronto e crescita. Proprio per questo sono stati invitati due esperti di settore, Luca Giaccone e Roberto Santarelli, che hanno condiviso la loro esperienza analizzando il mercato e offrendo spunti concreti ai gestori presenti su come affrontare il futuro, naturalmente accompagnati da una selezione delle autentiche birre trappiste di Chimay.
Dallo scorso anno, il Club Chimay ha introdotto una novità importante che segna un’evoluzione nella sua storia. Oltre alla classica targa che certifica l’appartenenza al Club, sono stati introdotti tre nuovi livelli di riconoscimento, pensati per valorizzare ancora di più i locali che si distinguono per impegno, fedeltà e risultati.
Il primo è il Club Chimay Gold, un premio riservato alle eccellenze, deciso in collaborazione con i distributori ufficiali, veri osservatori del mercato. Questa targa riconosce i locali che si sono distinti per qualità del servizio, costanza negli ordini e volumi di consumo.
Segue il Club Chimay Senator, dedicato ai “senatori”, cioè a quei gestori che fanno parte del Club in modo continuativo da oltre dieci anni. Una categoria speciale che celebra la fedeltà e la longevità, due valori che non si improvvisano ma si costruiscono con dedizione e coerenza.
Infine, il riconoscimento più prestigioso, il Club Chimay Senator Gold, che unisce entrambe le categorie, premiando i locali che rappresentano il massimo esempio di continuità, fedeltà e risultati sul campo.
Durante l’evento non sono mancate le anticipazioni sulle novità del birrificio. Quest’anno è stata confermata la volontà di dare continuità alla Chimay 175, la birra nata per celebrare i 175 anni dell’Abbazia di Scourmont e presentata in anteprima nella scorsa primavera in soli 120 fusti. Una birra che va a colmare un tassello mancante nella gamma e che tornerà anche per questo inverno, con bottiglia serigrafata celebrativa prodotta in quantità limitata, mentre nel prossimo anno sarà disponibile anche nel formato 0,33 cl. (Noi lo sappiamo già anche se non è ancora stato ufficializzato dal birrificio!)
Spazio anche a una delle novità più chiacchierate degli ultimi tempi, Chimay in lattina, presentata lo scorso anno e ora confermata in produzione con le tre etichette principali. Si tratta della stessa birra rifermentata dei fusti e delle bottiglie, destinata esclusivamente per il canale Ho.Re.Ca., mantenendo un posizionamento coerente con la filosofia del marchio.
A chiudere l’evento, l’intervento di Pierre Hensenne, direttore export di Bières et Fromages de Chimay, arrivato direttamente dal Belgio. Nelle sue parole c’era tutto l’orgoglio di vedere come i valori del marchio continuano a vivere e crescere anche in Italia. “L’unione fa la forza”, ha ricordato Hensenne, sottolineando come la solidità di Chimay derivi proprio da questa rete fatta di persone, locali e passioni condivise. Un messaggio chiaro e potente, che ribadisce come il Club Chimay non sia solo una selezione di locali ma una vera famiglia birraria, unita da una filosofia che, anno dopo anno, continua a fare scuola.
Conclusioni
Quando ho ricevuto l’invito da Alessandro Bonin, non ho avuto dubbi.
Anche se la mia agenda era piena, l’idea di partecipare al Club Chimay 2025 era troppo forte per rinunciarvi. Così ho fatto quello che definirei un viaggio “toccata e fuga”, partendo e tornando in giornata, ma con la certezza che ne sarebbe valsa la pena.
E infatti è stato proprio così. Vedere da vicino i gestori dei locali del Club, tutti riuniti nello stesso luogo, mi ha fatto capire quanto questa realtà sia speciale. Chimay è un senso di appartenenza. È una filosofia che ruota attorno ai valori più autentici della birra stessa: unire, condividere, creare legami. Quel sentimento di famiglia che si respirava nella sala è qualcosa che non si può improvvisare, lo senti dentro, e ti fa capire perché questa comunità continua a crescere.
Questo spirito di unione non resta confinato all’evento, ma si riflette ogni giorno nei locali del Club Chimay. Ne ho visitati diversi in tutta Italia e si percepisce la stessa passione e lo stesso orgoglio. Dai gestori che raccontano la storia del marchio ai clienti che si lasciano coinvolgere in degustazioni e serate a tema, il messaggio è chiaro: Chimay è un simbolo di coerenza e cultura birraria.
In un mondo dove troppo spesso manca un vero significato dietro al bicchiere, Chimay riesce ancora a trasmettere valori, contenuti e identità. E la prova tangibile è stata quella sala gremita di publican, distributori e amici arrivati da ogni parte d’Italia, accomunati dallo stesso entusiasmo.
Un grande applauso, quindi, a Chimay e a tutto il Club Chimay, per aver dimostrato ancora una volta che la birra, quando è vissuta con passione e rispetto, può davvero unire le persone.
E se tu che stai leggendo eri presente all’evento per rappresentare il tuo locale, condividi questo articolo con i tuoi amici e colleghi del pub. È anche grazie a voi se questo Club continua a crescere, mantenendo viva una storia fatta di birra, passione e appartenenza.
E mi raccomando: bevi sempre consapevolmente!
Francesco





