L’argomento di oggi può sembrare semplice, ma quante volte al pub con gli amici è saltata fuori la solita domanda: che differenza c’è tra birra filtrata e non filtrata?
Negli ultimi anni la birra non filtrata è diventata una vera protagonista, ma pochi sanno davvero cosa si nasconde dietro questa definizione e in cosa si distingue da una birra filtrata. In un momento storico in cui le birre artigianali continuano a guadagnare terreno, vale la pena fare un po’ di chiarezza, anche perché molti stili più commerciali rientrano invece tra le birre filtrate.
E se almeno una volta ti è capitato di trovarti davanti a una birra torbida e chiederti se fosse davvero normale, tranquillo, sei nel posto giusto.
Vediamo insieme cosa cambia davvero tra una birra filtrata e non filtrata e perché questa differenza non è solo estetica ma anche di gusto e personalità.
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⏳ Hai poco tempo? Ecco i 3 punti riassunti al volo:
- La birra non filtrata conserva più aroma e corpo
- La birra filtrata è limpida ma più neutra
- La scelta dipende dallo stile e dal gusto personale
Di cosa parliamo in questo articolo?
Differenza tra birra filtrata e non filtrata
La differenza principale tra una birra filtrata e non filtrata si trova nel trattamento che avviene dopo la fermentazione.
La birra filtrata viene fatta passare attraverso speciali filtri che eliminano lieviti, sedimenti e particelle sospese. Il risultato è una birra limpida e brillante, dal gusto lineare e pulito. È la scelta ideale per chi ama una bevuta costante e senza sorprese, quella classica birra “da tutti i giorni” che resta sempre uguale a se stessa. Non a caso, è la protagonista del mercato industriale, dove la microfiltrazione è una fase fondamentale.
Le birre filtrate, quelle trasparenti in cui riesci quasi a specchiarti, si conservano più a lungo e restano stabili nel tempo, offrendo un profilo sensoriale sempre identico. Un vantaggio per chi cerca uniformità, ma una perdita per chi ama le sfumature e l’imprevedibilità.
Tra gli esempi più comuni troviamo Pils, Lager industriali, alcune Bock commerciali o Blonde Ale filtrate. Tutte birre chiare, leggere e facili da bere, perfette per chi preferisce una birra senza troppe complessità ma sempre piacevole nel bicchiere.
La birra non filtrata, invece, non passa attraverso alcun processo di filtrazione e, anzi, nel mondo della birra artigianale questo passaggio è praticamente vietato per mantenerne l’autenticità. Al suo interno restano i lieviti e i residui naturali della fermentazione, elementi che le conferiscono un aspetto torbido, una consistenza più corposa e un profilo aromatico più complesso.
Nel bicchiere si percepiscono note di crosta di pane, lievito fresco, sfumature fruttate o speziate, con una sensazione al palato più piena e morbida. Ogni stile ha la sua personalità, e ogni bottiglia può presentare piccole differenze che, per chi ama la birra artigianale, sono parte del suo fascino. È una birra più viva, autentica e meno prevedibile, proprio come chi la produce.
Va detto però che non tutte le birre non filtrate sono necessariamente artigianali. Esistono anche stili industriali che, per tradizione, non prevedono la filtrazione. Alcuni esempi sono le Weiss tedesche, le Hefeweizen, le Blanche belghe e le Kellerbier, birre che devono la loro torbidità alla ricetta e non alla filosofia produttiva.
Dal punto di vista nutrizionale, la birra non filtrata conserva una parte dei suoi nutrienti naturali come polifenoli, inulina e vitamine del gruppo B. Nonostante questo, non va considerata una bevanda salutare ma piuttosto un piccolo piacere da gustare con consapevolezza.
Anche il servizio richiede un po’ di attenzione in più. Le birre filtrate si versano inclinando il bicchiere per gestire la schiuma, mentre le non filtrate vanno trattate con maggiore cura. In alcuni casi è consigliato agitare leggermente la bottiglia prima di versare per risvegliare i lieviti, in altri è meglio lasciarli sul fondo. Dipende dallo stile e dal gusto personale, ma in entrambi i casi, l’importante è servirla nel bicchiere giusto e goderne ogni sorso.
Conclusioni
Birra filtrata o non filtrata? Difficile dire quale sia la scelta giusta, perché dipende tutto da cosa cerchi nel bicchiere. L’importante è capire davvero la differenza, e spero che con questo articolo sia più chiara anche per te.
Se ami la limpidezza, la costanza e la bevuta leggera e pulita, la birra filtrata è la tua compagna ideale. Se invece ti affascinano i profumi intensi, i sentori di lievito e quella sensazione più rustica e genuina, allora la birra non filtrata saprà conquistarti.
Alla fine, il modo migliore per capire quale preferisci è semplice: provarle entrambe. Perché certe differenze, nella birra come nella vita, si capiscono solo con un sorso.
E mi raccomando: bevi sempre consapevolmente!
Francesco





