Siamo nel Bergamasco, in un paese che conta poco più di duemila anime, ma che custodisce una chicca che meritava una visita da tempo. Parlo dell’Inolim Pub, un locale che seguivo da mesi con curiosità crescente. E oggi finalmente te ne parlo, perché i motivi non mancano e sono tutti legati a quella passione comune che ci fa brillare gli occhi quando si parla di buona birra.
Questo posto non sa per niente di casa, e per fortuna direi, perché sembra che qui ci si venga proprio per staccare, per sentirsi nella propria zona di comfort, ma con una pinta tra le mani.
Pronti a scoprirlo con me? Perché vi avverto, all’Inolim Pub io ci ho passato un’intera serata al bancone, ed è stato difficile alzarsi.
Andiamo a vedere perché.
Di cosa parliamo in questo articolo?
Storia dell’Inolim Pub
Torre de’ Roveri è uno di quei paesi in provincia di Bergamo dove tutto si sa e niente passa inosservato. Ed è proprio qui, sul piazzale della chiesa principale, che nel 2012 prende vita l’Inolim Pub, quasi come se fosse nato per diventare un punto di riferimento. Già il nome incuriosisce (tranquilli, ci arriviamo), ma la posizione fa subito centro, siamo nel cuore pulsante del paese, e da lì si parte per qualcosa di diverso.
L’idea nasce da due fratelli, Gianluca e Cristian, uniti da una passione vera per la birra. Oggi è Gianluca a portare avanti il timone dell’Inolim Pub, con la stessa grinta di chi ha deciso di cambiare vita. Da falegname a publican, il passo non è scontato, ma lui lo ha fatto con coraggio, ha lasciato l’azienda di famiglia per trasformare il locale che frequentava da cliente nella sua nuova casa. E da lì ha iniziato a rivoluzionare la scena birraria della zona, con entusiasmo e una buona dose di follia.


All’epoca la birra artigianale era ancora una faccenda per pochi, ma Gianluca ha resistito, ha spinto, ha creduto. L’Inolim Pub è cresciuto a suon di spine, passando da 6 a 12 vie, e aggiungendo anche un piccolo beershop, perché qui la birra non si beve soltanto, si vive. Ogni pinta ha una storia da raccontare, e chi entra sa già che troverà qualcosa di diverso.
L’obiettivo è semplice e chiaro, far girare più birra possibile. Nessuna linea fissa, tutto in rotazione, con selezioni scelte al dettaglio. Chi viene all’Inolim Pub lo fa perché vuole scoprire, assaggiare, farsi sorprendere. Qui non si viene per caso, qui si viene per scelta. È un rifugio fatto di spine e identità forte, dove ogni birra ti racconta perché vale la pena berla.
E poi c’è lui, Gianluca. Presenza fissa e anima del locale. Uno di quelli che o lo ami o lo odi, anche se a modo tuo. Il suo carattere deciso è parte del fascino dell’Inolim Pub, aperto tutti i giorni e mai uguale a se stesso. È un posto che accoglie, che scalda, che unisce. Tutto in legno, settanta posti comodi, atmosfera calda e accogliente. Il classico pub con la “P” maiuscola.
L’offerta food è di quelle serie, hamburger e pizza per tutti i gusti, ma è la birra a dettare il ritmo. Niente bionda media tanto per riempire il bicchiere, qui si cerca sempre qualcosa in più. Il pubblico dell’Inolim Pub è curioso, allenato, appassionato. E la qualità si tocca con mano, grazie alla cella frigo e a una manutenzione delle spine davvero maniacale.
E poi c’è la chicca delle chicche: una sala biliardo. Sì, una delle pochissime in zona all’interno di un pub con una selezione birraria davvero seria. Tutti sanno cosa trovano entrando all’Inolim Pub, e non è mai banale.
Il fatto che sia proprio davanti alla chiesa lo rende quasi una tappa obbligata, tipo pellegrinaggio birrario. Tutto in legno, atmosfera conviviale, spirito di condivisione. Dal 2022 fa parte anche del Club Birra Chimay, una scelta che conferma la voglia di puntare sempre più in alto, senza compromessi, e personalmente ho provato alla spina la mitica Chimay 175.
L’Inolim più che un pub, è un’idea di pub. Un punto di riferimento che unisce, racconta e sorprende ogni giorno. E chi lo conosce, lo sa.
Chi è Gianluca Miloni?
Beh, se sono arrivato fin qui un motivo c’è. Non solo per la birra, ma perché volevo finalmente dare un volto a quella figura che da tempo sento nominare ovunque sui social. Uno che da anni batte i piedi a terra, davvero, per difendere un certo modo di intendere la birra, quello giusto, quello fatto col cuore.
Eccolo allora, Gianluca Miloni. Publican, fondatore e anima irriverente dell’Inolim Pub. Folle quanto basta da voler capovolgere tutto, partendo proprio dal suo cognome. Sì, perché Inolim è Miloni scritto al contrario. Genio o provocazione? Probabilmente entrambe le cose, ma con un pizzico di quella sana follia che serve per fare la differenza.
Gianluca è una figura a sé. Una macchietta, ma nel senso più vero e autentico. È quello che ha scelto di fare la rivoluzione dietro al bancone, e lo fa con stile, passione e carattere. Qui all’Inolim Pub non si arriva per caso, e quando ci entri capisci subito che la birra non è una semplice bevanda ma una faccenda seria. Qui la birra è di casa, e a casa si vuole sempre il meglio.
C’è un feeling naturale tra Gianluca e chi varca la soglia dell’Inolim Pub. Lui ci crede davvero, lotta ogni giorno per cambiare le cose. E quando ti chiede “Cosa vuoi bere?”, ti sembra quasi che sappia già cosa ti serve. Quando qualcuno gli dice “Io non bevo birra”, lui non si arrende. Ti si siede accanto, ti ascolta, ti consiglia. È un po’ publican, un po’ psicologo, un po’ beer coach. E quando ti accompagna nel tuo primo sorso, ti sembra di partecipare a un rito.
Per Gianluca, la birra è una missione. È anche il suo riscatto. Ci mette energia, sudore, convinzione. Vive il pub come una seconda pelle, anzi no, come la prima. Se cerchi Gianluca, lo trovi all’Inolim Pub, anche a Natale, anche a Ferragosto, perché qui si fa birra sul serio, sempre.
E quando gli chiedi “Come lo vedi il futuro?”, ti guarda, sorride e ti risponde senza esitare:
“Inolim Pub è qui. Invecchierà qua. Amplierò l’impianto, metterò nuove vie, ma io resto qui. Questo è il mio posto.”
E dopo questa risposta, capisci perché questo pub non è solo un locale, ma una dichiarazione d’amore.
Conclusioni
Cosa mi porto dietro da questa serata fantastica? Forse una frase che mi ronza ancora in testa nonostante siano passati giorni dalla visita. Spesso anche le rivoluzioni, quelle vere, partono dalle radici.
Senza accorgertene è proprio questo il messaggio che ti porti a casa dopo aver vissuto una serata all’Inolim Pub. Lo dico forte, perché quella sera ho avuto anche il piacere di osservare gli altri avventori. Gente diversa, ma legata da una strana sintonia. Armonia, convivialità, sorrisi veri. Ecco cosa succede quando entri all’Inolim Pub.
Credo che posti come questo vadano considerati veri e propri pub di bandiera. Mi piace prendere in prestito questo termine dai birrifici dei piccoli paesi, perché anche qui, in un comune raccolto, locali come l’Inolim Pub e persone come Gianluca diventano riferimenti. Punti d’incontro autentici che tengono vivo un intero contesto sociale.
Ah, non l’ho ancora detto, qui la birra piccola è davvero immorale. Non la troverai mai. Solo birre medie, una scelta coraggiosa ma perfettamente coerente con Gianluca e la sua identità.
Sono sempre più convinto che i pub debbano avere una categoria tutta loro, quasi una tutela speciale. Perché in posti come l’Inolim Pub non si serve solo birra, si raccontano storie. Una pinta alla volta, si costruisce un racconto collettivo che va oltre la bevuta.
E allora, se anche tu conosci l’Inolim Pub, raccontami la tua esperienza nei commenti. Io ci tornerò presto, perché posti del genere ti entrano dentro e ti restano addosso come le cose belle che non dimentichi mai.
E mi raccomando: bevi sempre consapevolmente.
Francesco