Un vecchio fienile e una birra speciale: la storia di Ibeer
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Francesco selicato

La storia di Ibeer: da un vecchio fienile una birra speciale

Ti starai domandando cosa possa avere in comune un fienile con una birra. Nella vicenda che sto per raccontarti, scoprirai come tutto ciò possa diventare sorprendentemente possibile!

Non una semplice storia, ma un’epopea brassicola che inizia tra le robuste travi di un fienile dei primi del ‘900 e si sviluppa nella rivoluzione moderna di Ibeer.

Perciò, se come me adori i racconti ricchi di colori, di aromi e di sapori, preparati: quello che segue ti farà innamorare di Ibeer, il birrificio di Fabriano.

Di cosa parliamo in questo articolo?

Le origini di Ibeer

Nel 2015, Ibeer vide la luce in un fienile dell’inizio del secolo scorso, affacciato su una collina alla periferia di Fabriano. Un fienile che, con il passare del tempo, si trasformò in un’azienda agricola, prima di evolvere nel birrificio che conosciamo oggi.

Giovanna, la fondatrice di Ibeer, ha descritto la nascita dell’idea del birrificio agricolo come un passo naturale, alimentato dai fondi della Coldiretti.
La scelta dell’agricoltura risponde all’identità profonda delle Marche, una terra di vocazione agricola. E Giovanna, discendente da una famiglia di agricoltori, voleva dare continuità alla passione di famiglia e utilizzare la terra di cui erano proprietari.

“Noi coltiviamo nelle Marche e amiamo profondamente il nostro territorio,” dichiara con orgoglio.

Per quattro anni, il birrificio ha continuato a crescere, pur mantenendo un legame indissolubile con il suo fienile originale. Ma nel 2020, Alessandro, che ora è un fidato collaboratore, si unì al team portando uno stimolo all’imprenditoria e dando vita al nuovo birrificio Ibeer, ubicato nella zona artigianale di Fabriano.

Con una struttura più grande, il birrificio è ora più orientato verso le esigenze del mercato moderno, mantenendo comunque un rispetto profondo per la tradizione.

La filosofia del nuovo birrificio è fondata su tre principi fondamentali: soddisfare i clienti, garantire la qualità della birra nel tempo e strutturare l’azienda in modo tale da rimanere al passo con le nuove tendenze nel mondo della birra.

Nel 2022 il birrificio ha ampliato la sua capacità di produzione, passando da 600 a 2000 ettolitri, con l’obiettivo di raggiungere una crescita a 5000 ettolitri nel giro di tre anni.

Un pilastro della filosofia aziendale è l’attenzione all’ambiente e alla sostenibilità. Il birrificio è dotato di tecnologia Industria 4.0 e un impianto automatico di risparmio energetico, oltre a un progetto fotovoltaico che alimenta tutte le necessità del birrificio.

Il rispetto per l’ambiente si riflette anche nel fatto che l’azienda è un’azienda agricola biologica e tiene a cuore la sostenibilità, dimostrato dal fatto che ci sono 12 mila metri cubi di vasche per il recupero dell’acqua e le trebbie di birra vengono donate ai contadini.

Infine, un progetto in cantiere è l’apertura di un allevamento di maiali allo stato brado per riciclare le trebbie di produzione e chiudere il cerchio della filiera sostenibile. Un’idea davvero innovativa e rispettosa dell’ambiente!

Le birre di Ibeer

Ibeer offre un ampio spettro di birre, producendo a pieno regime ben 15 stili, di cui 10 fissi e 5 a rotazione in base alle esigenze. Ogni birra ha un suo carattere unico, con note che variano dall’erbaceo al fruttato, dal caramellato all’affumicato.

Alcune sono ispirate ai classici della birra, come la IPils e la IRace, altre sperimentano sapori più audaci, come la Special One, una Imperial Porter con intensi profumi di torrefazione e un lungo finale di tabacco e liquirizia. E non manca una birra senza glutine, per soddisfare tutti i gusti e le esigenze.

La precisione maniacale e l’attenzione per la qualità rendono Ibeer un birrificio che guarda al futuro con ambizione. Sono convinto che non passerà molto tempo prima che tutti parliamo di queste birre.

Ibeer è anche aperto alle visite guidate, per diffondere la cultura della birra nelle Marche e permettere a tutti di scoprire i segreti della sua produzione.

Fienile

Conclusioni

La scoperta di Ibeer mi ha lasciato senza parole. Ora posso dire di aver avuto l’onore e il piacere di scoprire cosa si nasconde dietro le quinte di questo birrificio.

E il fienile? Alla fine della visita, guidato dalla mia curiosità, ho chiesto di vederlo. Mi hanno portato in un luogo magico, un fienile che all’esterno sembra immutato rispetto a 100 anni fa, ma che all’interno nasconde ancora un piccolo impianto di produzione e una intima tap room.

Giovanna mi ha detto: “Chi meglio di noi può andare in ‘piazza’ per valorizzare i nostri prodotti al meglio?” E con questo spirito, nel prossimo articolo, ti parlerò del pub di Ibeer, anzi, dei pub!

Ma ora, vorrei sapere da te. Conoscevi già Ibeer? Hai già avuto l’opportunità di provare le loro birre? Raccontamelo nei commenti.

Alla nostra 🍺

E mi raccomando: bevi sempre consapevolmente!

Francesco

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FRANCESCO SELICATO

Beer Blogger per passione, amante della birra per vocazione. Sul mio blog racconto e trasformo qualsiasi birra nella migliore esperienza sensoriale possibile.

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