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Francesco selicato

Francesco selicato

Officine Clandestine: il primo pub europeo di Bari

Una serata qualunque a Bari, luci lontane e un’atmosfera che sembra tratta da un film in bianco e nero. Mentre camminavo senza una meta precisa, le parole “Le Officine Clandestine” balzarono ai miei occhi. Credevo fosse soltanto un altro pub di quartiere, ma, in realtà, nascondeva molto di più. L’insegna ha destato in me una curiosità che pochi posti sono riusciti ad evocare.

E ora, il colpo di scena: non sto parlando di un semplice locale! Questa è la storia di Le Officine Clandestine, che si è trasformata da un accogliente spazio di 12 metri quadri a un maestoso ambiente di 120 metri quadri.

Ti starai chiedendo: come è possibile?

Bene, stappa una buona birra e seguimi in questo articolo. Arrivando alle conclusioni, chiuderai il cerchio di questo avvincente racconto.

Di cosa parliamo in questo articolo?

La storia di Officine Clandestine

All’inizio, si presentava come una “scommessa clandestina”, un’espressione che sottolineava il suo stretto legame con la piazza dove vide la luce, la storica Piazza Mercantile di Bari. L’appellativo “officina” evoca un luogo di innovazione e creazione, mentre “clandestino” suggerisce un approccio non convenzionale, quasi un elemento di rottura in un quartiere che, all’epoca, non brillava per luoghi e attività sociali di spicco.

Dal 2014 al 2019, nonostante i suoi modesti 12 metri quadri, il pub si affermò come un simbolo incontestabile, mettendo in discussione le convenzioni e sfidando le tradizioni. In quegli anni, l’alchimia tra audacia e originalità ha trasformato Le Officine Clandestine in un punto di riferimento della vita notturna barese. Tuttavia, presto quei 12 metri quadri si mostrarono inadeguati a contenere l’entusiasmo e la passione dei suoi gestori. Di conseguenza, Le Officine Clandestine si trasferì in un ambiente dieci volte più grande, ben 120 metri quadri, adeguato alla sua ambizione e al successo ottenuto.

Oggi, il locale celebra l’essenza dell’ospitalità europea. Sì, proprio così: si è affermato come il primo e unico autentico pub europeo di Bari. Cosa caratterizza un pub europeo? Beh, chi ha avuto l’opportunità di visitare pub in giro per l’Europa sa che è quel luogo che accoglie i clienti dalle 7 di mattina fino alle 3 di notte; un luogo che a qualunque ora può sembrare come “casa”. Per i più audaci, non è raro trovare rifugio lì alle 8 di mattina davanti a un caffè, lanciando uno sguardo nostalgico allo spillatore, reminiscenza di una birra gustata solo poche ore prima.

Tornando al nostro amato “Le Officine Clandestine”, pur avendo ampliato i suoi orizzonti, ha saputo conservare l’essenza e la magia dei suoi primi 12 metri quadri, con una cura maniacale per i dettagli. Questo è merito della dedizione e della passione di Fabio, Mariangela e Fabrizio, che hanno sempre avuto l’ambizione di creare un ambiente sempre aperto, in puro stile pub europeo, dove potersi rilassare, sorseggiare una birra o iniziare la giornata con un caffè energizzante.

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Le birre

Inizialmente, nelle sue dimensioni ridotte di 12 metri quadri, Le Officine Clandestine serviva quattro birre alla spina e offriva tra le 70 e 90 diverse etichette in bottiglia, variando la selezione in sintonia con la stagione e i gusti dei clienti. Ma oggi, avendo ampliato i suoi spazi, il pub propone 10 birre alla spina e ben cinquanta etichette in bottiglia, tutte scelte con meticolosità e competenza.

Ma non fermiamoci qui! Oltre a questa celestiale (e lo dico con enfasi) gamma di birre, c’è la loro creazione orgogliosa: la birra “Testatonda”, un’inedita West Coast Ipa, fresca e dissetante. Grazie all’equilibrato mix di luppoli Citra, Simcoe e Cascade, sfoggia un sapore agrumato arricchito da delicate note di frutta tropicale.

Un testimone tangibile del loro amore per la birra è l’affiliazione al Club Chimay dal 2017, un club dedicato alla rinomata birra belga Chimay che celebra la millenaria tradizione birraria del Belgio. A partire dal 2016, ogni membro del Club ha il privilegio di offrire almeno 2 delle pregiate varianti Chimay alla spina, tra cui Dorèe, Rouge, Triple e Bleue. (quest’ultima disponibile solo in inverno).

Ma la birra non è l’unico punto di forza di Le Officine Clandestine. Hanno arricchito anche il menu culinario, presentando piatti tradizionali della Puglia, sempre con un occhio di riguardo verso gli ingredienti del territorio. Da provare assolutamente le loro frittelle di farina di canapa, farcite con salumi e formaggi locali, e una varietà di pucce fatte in casa e pasta fresca.

La clientela di Le Officine Clandestine è variabile, cambiando a seconda delle ore, ma un elemento rimane immutato: quell’aura accogliente tipica dei veri pub europei. È diventato un luogo dove la comunità locale si ritrova e si riconosce. Le Officine Clandestine è la testimonianza vivente di come innovazione, passione e cura dei dettagli possano fare la differenza, rendendolo un vero gioiello nascosto nel cuore di Bari.

Conclusioni

Eccomi qui. Lo ammetto, ho atteso con impazienza di arrivare a questo punto del racconto e voglio avvertirti: saranno le conclusioni più dettagliate che tu abbia mai letto. Alcuni dettagli li ho già anticipati nella prima parte di questo articolo.

Come ho scoperto Le Officine Clandestine? Totalmente per caso. Una sera, dopo cena, mi sono fermato per una birra, proprio così, al volo. Il locale brulicava di persone. Da perfetto sconosciuto, ho chiesto una birra stando un po’ in disparte, mentre osservavo il frenetico andirivieni di publican e camerieri. Mentre gustavo la mia birra, sono rimasto impressionato dalle diverse tecniche di spillatura adottate.

Da semplice cliente, ho iniziato a porre alcune domande, incuriosito dai procedimenti. Nonostante il trambusto, il publican riusciva a spillare quattro birre contemporaneamente, rispondendo alle mie domande con precisione e competenza. Quella serata mi ha fatto comprendere il livello di professionalità e dedizione di quel luogo.

Da quel momento, la mia curiosità verso questo locale non ha fatto che crescere. E, con il tempo, ho avuto la fortuna di conoscere Fabrizio, Mariangela e Fabio. Ascoltare le loro storie, vedendo l’emozione nei loro occhi, in particolare quando ricordavano i primi tempi in quei 12 metri quadri, è stato davvero toccante.

È sorprendente pensare che tre giovani con percorsi di studi così differenti – scienze dei materiali, ingegneria edile e fisioterapia – si siano ritrovati a gestire una realtà così radicata nella comunità. La loro storia è un esempio per chiunque voglia avventurarsi nel meraviglioso mondo della birra. Come loro stessi mi hanno detto: “Volevamo fare qualcosa. Non sapevamo cosa, ma il solo pensiero di cambiare rotta era già un inizio.” Questa filosofia può essere la chiave per realizzare qualsiasi sogno.

Un grande plauso a Le Officine Clandestine. Se ti trovi a Bari, non puoi perderti questo locale. E quando lo farai, menziona che hai letto ogni singola parola della loro storia qui.

Raccontami nei commenti se conoscevi già Le Officine Clandestine, sono curioso di sapere la tua esperienza.

Alla nostra!

E mi raccomando: bevi sempre consapevolmente!

Francesco

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FRANCESCO SELICATO

FRANCESCO SELICATO

Beer Blogger per passione, amante della birra per vocazione. Sul mio blog racconto e trasformo qualsiasi birra nella migliore esperienza sensoriale possibile.

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Il primo blog di un Publican dedicato al mondo Birra. Storie, spunti e contenuti di valore per tutti gli appassionati.

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