Oggi siamo in Lombardia, una regione celebre per i suoi vini, soprattutto nell’Oltrepò Pavese, ma che riserva sorprese anche per gli amanti della birra. Proprio a Valverde, tra le colline dell’Oltrepò, nasce il Birrificio Oltrepò, una realtà che ha scelto di puntare tutto sulla qualità, dando voce al territorio attraverso le sue birre che, con discrezione e costanza, si è distinto nel panorama brassicolo, crescendo lontano dai riflettori per oltre dieci anni.
In un mondo dove tutto viene urlato ai quattro venti, il Birrificio Oltrepò ha scelto di lavorare dietro le quinte, lasciando che fossero le sue birre a parlare. Ora, però, è il momento di accendere i riflettori su di loro e scoprire alcune delle chicche più curiose e affascinanti che hanno da offrire.
Prenditi un attimo per metterti comodo: la storia di oggi promette di essere davvero interessante.
Iniziamo!
Di cosa parliamo in questo articolo?
Birrificio Oltrepò
Nella grande e famosa terra dell’Oltrepò Pavese non nascono soltanto vini importanti, ma anche birre e birrifici di una certa rilevanza, come il Birrificio Oltrepò.
Fondato nel 2014 a Valverde, il Birrificio Oltrepò rappresenta il perfetto equilibrio tra radici locali e creatività contemporanea. Guidato da Sergio Cristiani, il birrificio si è specializzato nella creazione di birre che raccontano il territorio, utilizzando ingredienti locali come il miele e il mosto di vino. Una scelta che rende ogni sorso un omaggio autentico alla ricchezza dell’Oltrepò Pavese.
La storia del birrificio affonda le sue radici nell’esperienza manageriale di Sergio, maturata in anni di lavoro nel settore elettromeccanico. Dopo aver percepito un declino in quel campo, ha deciso di dare una svolta alla sua vita, puntando tutto sull’enogastronomia e sulla birra artigianale.
Deluso dalle logiche aziendali e dalle dinamiche poco convincenti che spesso tolgono centralità al valore del lavoro, Sergio ha deciso di costruire qualcosa di diverso, mettendo al centro la birra, la qualità e il territorio. “Non sono uno yes-man”, spiega Sergio, “perché credo nel fare le cose bene, senza compromessi, ridando alla birra il posto che merita, libero da inutili orpelli.”
Sin dall’inizio, il birrificio ha puntato sulla qualità, con una sala cottura da 10 hl, una cantina di 16.000 litri e una produzione che nel 2024 ha raggiunto circa 100.000 litri.
Il segreto? Ingredienti locali, come il miele e il mosto di vino, che rendono ogni birra un omaggio autentico all’Oltrepò Pavese.
Da quest’anno, il birrificio si è cimentato anche nelle basse fermentazioni, realizzando una birra Pils speciale, la Fiulot, creata per un locale di Pavia e caratterizzata dal suo inconfondibile marchio pavese.
Le birre del Birrificio Oltrepò
La gamma di birre del Birrificio Oltrepò è un viaggio attraverso sapori e profumi unici, ognuna con una personalità ben definita che la rende speciale. In comune hanno due caratteristiche: l’alta fermentazione per queste birre e l’incorporazione dei sapori e dei prodotti tipici della loro terra nelle birre.
Oltre: Una birra ad alta fermentazione che ammicca al mondo delle Pils. Fresca, leggera e piacevolmente beverina, è la scelta perfetta per ogni occasione.
Castana: Birra doppio malto impreziosita dal miele di castagno dei boschi di Valverde e delle terre alte dell’Oltrepò Pavese. Un bilanciamento ideale tra la dolcezza del miele e le note della castagna, arricchito da luppoli esotici che ne esaltano il gusto rotondo. La Castana è stata premiata con la medaglia d’oro come miglior birra al miele al Brussels Beer Challenge 2024, uno dei più prestigiosi concorsi birrari internazionali. Il concorso di Bruxelles è un punto di riferimento per il settore.
Taraxa: Saison al miele di tarassaco e pepe. Il miele di tarassaco dona una chiusura amara ma pulita, estremamente equilibrata. La Taraxa ha ricevuto il premio Slow Food 2025 come “Birra per tutti i giorni”.
Astuta: Stout che regala un finale dolce grazie al miele di melata delle colline dell’Oltrepò Pavese, perfettamente bilanciato con sentori di caffè e cioccolato.
Lapa: Un progetto intrigante che utilizza mieli particolari su una base con luppoli americani. La chiusura finale varia a seconda del miele utilizzato: Lapa#1 con miele di erba medica; Lapa#2 con miele di tiglio.
Castana Hiver: Versione invernale della Castana, ancora più corposa grazie a una generosa dose di miele di castagno, luppolo Galaxy in dry hop e una speziatura raffinata di anice stellato. Questa birra ha ottenuto il premio Slow Food 2025 come “Birra per le grandi occasioni”.
Castana Barrique: La Castana invecchiata per 12 mesi in botti di rovere, che le conferiscono note legnose e torbate. Con 7,7 gradi e una tiratura limitata di sole 500 bottiglie, è una chicca imperdibile.
Queste birre sono disponibili anche in fusto, aprendo la strada a un progetto davvero entusiasmante che coinvolge i publican e i gestori. Perché la birra alla spina nel proprio locale si rivela come un’identità differenziante unica, e il progetto di Sergio mi ha fatto letteralmente brillare gli occhi quando me lo ha raccontato.
C’è molto di più da raccontare, ma questa è un’altra storia che merita un articolo a sé. Resta connesso: il bello deve ancora arrivare!
Conclusioni
Il Birrificio Oltrepò è un perfetto esempio di coraggio e intraprendenza. Mi ha colpito una frase di Sergio: “Mi definisco un easy-man”, un modo di essere che riflette la sua capacità di mettersi in gioco senza pregiudizi, con determinazione e spirito aperto. Anno dopo anno, questo birrificio continua a scrivere la sua storia brassicola, unendo l’esperienza maturata alla passione per le tradizioni locali.
Se vuoi vivere un’esperienza autentica e scoprire come un sorso di birra possa raccontare un territorio, non perdere l’occasione di visitare il Birrificio Oltrepò. Come dice Sergio, “non servono grandi proclami, basta fare bene ciò in cui si crede.”
E mi raccomando: bevi sempre consapevolmente.
Francesco