Diciamolo senza troppi giri di parole: non serve davvero una scusa per bere una birra.
Però ammetto, un tempo cercavo sempre la frase giusta, l’occasione buona, o la scusa perfetta — soprattutto quando ero dall’altra parte del bancone — per bere una birra anche nei giorni storti, quelli in cui forse avrei dovuto solo andare a casa e dormire.
E quindi, se proprio dobbiamo giustificarci – con noi stessi, con chi ci lancia occhiate perplesse o con quel senso del dovere che ogni tanto decide di farsi vivo – ho pensato di condividere una raccolta preziosa, le scuse più comuni, più folli e più incredibili per bere una birra anche oggi.
Alcune sono ormai patrimonio collettivo, altre un po’ più borderline, ma tutte, fidati, sono successe davvero. Le conservo gelosamente nel mio personalissimo “quaderno della palestra da bancone”.
Preparati a ridere, a ritrovarti in qualcuna di queste scuse e – ne sono certo – a trasformare questo articolo in un argomento da chiacchiera mentre stai per bere una birra con gli amici al pub.
Iniziamo!
Di cosa parliamo in questo articolo?
Fa caldo
Un classicone intramontabile. Il termometro segna più di 25 gradi? Allora non è una scelta, è sopravvivenza. Tra sali minerali da reintegrare e sudate da record, bere una birra fresca diventa una questione di benessere. Anzi, una birra ghiacciata è praticamente come una doccia, ma da dentro. E se ci pensi bene, già solo questa immagine è sufficiente a farti ordinare la seconda.
Fa freddo
E quindi? Serve qualcosa che scaldi il cuore, ma pure lo stomaco. Taac, la birra arriva in soccorso meglio di una coperta in pile. Meglio se scura, avvolgente, con quel grado alcolico che ti fa sentire come davanti a una stufa a pellet. In quei momenti, bere una birra diventa una coccola liquida, di quelle che si gustano piano, una sorsata dopo l’altra.
Ho avuto una giornata pesante
Colleghi ingestibili, il solito battibecco col capo, traffico da uscita autostradale post-concerto… e non dimentichiamoci delle mail che si moltiplicano da sole! Quando la testa frulla e l’umore è ai minimi storici, la voglia di staccare prende il sopravvento. E lì, bere una birra non è solo una pausa, è un premio, una medaglia olimpica al merito. Una ricompensa onesta dopo una giornata da gladiatore dell’ufficio.
È venerdì
La scusa perfetta di chi “beve solo nel weekend” ma poi parte in anticipo. Il venerdì pomeriggio, intorno alle 18, si apre ufficialmente la stagione delle pinte nei pub di tutta Italia. E che fai, non ti butti? Dai, anche se fosse martedì, mentalmente è già venerdì per chi ha deciso di bere una birra. Perché si sa, il weekend inizia nella testa prima che sul calendario.
È lunedì, ho bisogno di motivazione
Ripartire è dura. Iniziare è peggio. Chiunque si alza il lunedì lo sa benissimo. Ma ecco che la birra serale, quella tranquilla, presa quasi di nascosto, diventa un piccolo atto di coraggio. Bere una birra il lunedì può trasformare il trauma in trampolino, la punizione in piccola gratificazione. Poco, ma buono, il lunedì ha bisogno di comprensione e di fermentazione.
C’è la partita
Che sia Serie A, Champions o torneo tra scapoli e ammogliati poco importa, dove c’è calcio, c’è birra. È un abbinamento sacro, un patto non scritto. Bere una birra davanti alla partita è parte del rito, come il fischio d’inizio, l’esultanza isterica o il gol clamorosamente mangiato. E non è colpa tua, è proprio la birra che chiama il pallone. O il contrario.
Devo finire la bottiglia
Aprire e non finire è un sacrilegio. È la scusa che ci raccontiamo ogni volta che stappiamo bottiglie formato famiglia, magari quelle magnum che fanno scena solo a guardarle. Ma la verità è che bere una birra e lasciarla lì, a metà, è da incoscienti. Noi la birra la rispettiamo. E tu non vorrai certo passare per quello che lascia la birra aperta sul tavolo, giusto? Suvvia, si finisce. Punto.
C’è un nuovo birrificio in zona
Questa non è una scusa. È impegno sociale. Sostenere le realtà locali è un dovere civico, e quando in zona apre un nuovo birrificio, è come se ci chiamassero per nome. Tra birre IPA che profumano di frutta tropicale e birre saison in edizione limitata che ti strappano l’applauso, bere una birra diventa un atto d’amore per il territorio. E chi siamo noi per tirarci indietro?
Sono in compagnia
Immagina la scena, quattro amici, due risate, e… un bicchiere d’acqua? Dai, non scherziamo. Il brindisi, la chiacchiera, la serata che prende vita, bere una birra in compagnia è parte del gioco. È sociologia spicciola. E anche se poi si finisce a discutere di quale bicchiere sia più adatto per la birra dopo, e poi per l’altra ancora, beh, è tutto parte del bello.
Perché no?
L’ho lasciata per ultima, ma è forse la più nobile di tutte. La scusa senza scuse. Quella che non ha bisogno di spiegazioni, né di alibi. Bere una birra perché sì, perché te la meriti, perché ti va. È l’onestà liquida servita in un bicchiere. E in fondo, a volte, è proprio questo il motivo migliore per farlo.
- Editore: Kellermann Editore
- Autore: Francesco Selicato , Roberto Da Re Giustiniani
- Collana: I quaderni
- Formato: Libro in brossura
- Anno: 2022
Conclusioni
Era da troppo tempo che volevo scrivere questo articolo. Me lo portavo dietro da anni, come quei racconti che senti nascere al bancone, sera dopo sera. Ricordo ancora quando facevo il publican, ogni sera diventava una piccola festa, una rimpatriata spontanea con la gente da banco, quella vera. E ogni volta, puntualmente, saltava fuori una di queste scuse per bere una birra.
La verità? Ogni giorno può essere quello giusto per godersi una birra, ma c’è chi dice anche che una birra la giorno allunga la vita, sarà vero? L’importante è farlo con moderazione, con consapevolezza e – perché no – anche con un pizzico di autoironia.
Adesso tocca a te, che scusa hai usato oggi per bere una birra?
Scrivimela nei commenti. Promesso, non giudico. Anzi, potrei pure prenderne ispirazione per la prossima!
E mi raccomando: bevi sempre consapevolmente.
Francesco
