Che ci piacciano o no le giornate nazionali, sta di fatto che – pochi lo sanno – il primo giovedì di agosto si celebra l’IPA Day, o meglio il National IPA Day, ossia la giornata nazionale della birra IPA.
Di questo stile di birra è stato detto già tutto, infatti non volevo scrivere nulla a riguardo, ma se già mi conosci, saprai che il mio taglio redazionale è differente dal solito. Per questo motivo oggi racconterò di tutto, anche quello che non è stato già detto su questa giornata, su questa birra e indovina un po’?
Se arrivi alle conclusioni, ti dirò la mia, da buon addetto ai lavori, e di come psicologicamente questa birra la si chieda più delle altre.
Bene, adesso stappa pure una buona IPA e iniziamo questo nuovo viaggio.
Di cosa parliamo in questo articolo?
Cosa è la birra IPA
Le birre IPA sono birre ad alta fermentazione prodotte con i classici ingredienti della birra di origine inglese, come il malto caramellato, e hanno un sapore molto distintivo, caratterizzato da una forte luppolatura, un aroma erbaceo e un gusto deciso, pungente e corposo. L’IPA è una birra corposa, audace e amara a base di luppolo e malti pallidi.
Hanno un colore che varia dal giallo ambrato al rame chiaro, un corpo medio-leggero e presentano una schiuma compatta. Possono avere un contenuto di alcol compreso tra il 5% e il 7,5%, anche se esistono versioni ancora più alcoliche, fino al 9%, che vengono definite Imperial IPA o Double IPA.
Come nasce IPA Day
Il National IPA Day celebra la birra conosciuta come India Pale Ale il primo giovedì di agosto. La Giornata Nazionale dell’IPA è dedicata a sensibilizzare uno dei tipi di birra più popolari al mondo: l’India Pale Ale, o IPA. L’IPA Day è stato istituito nel 2011 dalla scrittrice e appassionata di birra Ashley Rousten, autrice di “The Beer Wench’s Guide to Beer: An Unpretentious Guide to Craft Beer”, un libro che esplora il mondo della birra artigianale con un approccio diretto e accessibile.
Il suo scopo era quello di promuovere e valorizzare la cultura della birra locale, creando un movimento universale sui social media tramite l’hashtag #IPADay. Dal 2012, l’IPA Day viene celebrato in tutto il mondo il primo giovedì di agosto.
Abbinamenti cibo e IPA
Gli abbinamenti cibo-IPA sono una vera e propria arte, dato che l’IPA, con la sua marcata amarezza, può essere un eccellente complemento a molti piatti, ma richiede una scelta attenta per non sovrastare i sapori del cibo.
I cibi ricchi di grassi si abbinano perfettamente con l’IPA, in quanto il grasso viene neutralizzato e bilanciato dall’amarezza della birra, che pulisce il palato. Ad esempio, carni rosse grasse e costolette di maiale con salsa barbecue sono scelte eccellenti.
Un altro abbinamento vincente è tra l’IPA e l’hamburger. Il grasso della carne contrasta l’amarezza dell’IPA, mentre la dolcezza del pane mitiga l’intensità del luppolo, creando un equilibrio gustativo piacevole.
Anche i formaggi duri e stagionati, come quelli gialli, si sposano bene con l’amarezza delle IPA, grazie alla loro struttura robusta che resiste all’intensità del luppolo. Questi formaggi, spesso ricchi e sapidi, trovano nell’IPA una compagna ideale per un’esperienza armoniosa e stimolante.
Gli stili IPA più conosciuti
Gli stili IPA più conosciuti sono vari e differiscono notevolmente per ingredienti, processo di produzione e profili aromatici. Ecco una panoramica di alcuni dei principali sottostili:
>English IPA: questo stile si caratterizza per una presenza di malto più accentuata rispetto alla versione americana, con un aroma che può ricordare i biscotti e un gusto di leggero caramello. L’uso del luppolo inglese apporta note terrose ed erbacee sia all’aroma che al gusto. Si tratta di un’IPA più equilibrata, con un’amarezza assertiva ma non eccessiva.
>American IPA: nota per la sua forte amarezza, questa variante utilizza luppolo americano che conferisce aroma e sapore con note di agrumi e floreali, tipiche dei luppoli del continente americano. Il profilo gustativo è marcatamente luppolato, pulito e secco.
>Double IPA: una versione più intensa dell’IPA, con un carico maggiore di luppolo che porta a un’amarezza più marcata, potendo raggiungere fino a 100 IBU. Oltre all’alta amarezza, presenta anche un alto tenore alcolico, che può arrivare fino al 10% ABV.
>Session IPA: a differenza della Double IPA, la Session IPA è una birra a basso contenuto alcolico, generalmente sotto il 5% ABV. Nonostante la minore gradazione alcolica, mantiene un profilo aromatico intenso, con un luppolo leggermente più discreto e un’amarezza meno intensa, circa 40 IBU. È una birra leggera, gustosa e facile da bere, spesso utilizzata come introduzione agli stili IPA.
>Black IPA: questo stile si distingue per l’uso di malti tostati, che conferiscono un colore scuro alla birra. Gli aromi tipici includono note di caffè, cioccolato e caramello, uniti all’amarezza caratteristica delle IPA. Nonostante il colore scuro, il sapore del malto tostato non dovrebbe essere predominante.
>New England IPA (NEIPA): queste birre presentano un aspetto torbido, spesso paragonabile al succo di mango, e includono grano, segale o avena nella loro composizione. Sono birre più corpose e vellutate, con un profilo fruttato che ricorda i frutti gialli e tropicali. La quantità di luppolo e malto è significativa, ma l’amarezza è meno aggressiva, con l’obiettivo di esaltare il sapore e l’aroma piuttosto che la pura amarezza.
5 curiosità sulla birra IPA
1. Origini Inglesi, non Indiane: nonostante il nome “India Pale Ale” possa far pensare ad un’origine indiana, le IPA furono effettivamente concepite in Inghilterra. La loro popolarità iniziò a crescere nel 1860, quando vennero prodotte in abbondanza per essere esportate verso l’India.
2. Rinascita Californiana: il rinnovato interesse per le IPA è iniziato negli anni ’70 grazie ai microbirrifici californiani. Questi pionieri hanno rilanciato le IPA, reinterpretando lo stile con un uso innovativo del luppolo americano, dando vita al fenomeno delle craft beer.
3. Un bicchiere su misura: Sam Calagione di Dogfish Head e Ken Grossman di Sierra Nevada hanno collaborato per creare un bicchiere specifico per le IPA. Questo design è pensato per esaltare al meglio aromi e sapori unici di queste birre, ottimizzando l’esperienza di degustazione.
4. Non sempre fortissime: contrariamente a quanto si possa pensare, le prime versioni delle IPA non erano estremamente forti in termini di gradazione alcolica. Erano relativamente morbide, progettate per sopravvivere ai lunghi viaggi via mare senza diventare troppo pesanti o imbalsamate.
5. Double IPA e alcol: il termine “Double IPA” suggerisce una doppia dose di ingredienti, ma non implica necessariamente il doppio dell’alcol. Queste birre hanno generalmente una percentuale alcolica più alta rispetto alle IPA standard, ma l’incremento non è mai esattamente doppio. L’obiettivo è intensificare il sapore e l’amarezza del luppolo.
Conclusioni
Direi senza riserve che questo articolo merita davvero l’occasione di concederci una birra IPA, sia che sia il primo giovedì di agosto -Ipa Day- o in qualsiasi altro momento dell’anno. Avere una buona conoscenza di questo stile di birra ti permette sicuramente di apprezzarne meglio il gusto ad ogni sorso.
Ma tornando a quanto detto nell’introduzione, come mai questa birra rimane costantemente tra le più vendute nella media fascia?
Ti dico la mia, dopo tanti anni di esperienza come gestore di un pub, durante i quali ho venduto spesso questa tipologia di birra più delle altre: il motivo, semplificando, è il gusto distinto!
L’IPA è spesso vista come ribelle del mondo della birra, dotata di una personalità unica. Altre birre non presentano la stessa intensità di amaro, che è un gusto acquisito ma che aggiunge un livello di raffinatezza alla bevanda, rendendola distintiva.
Spesso ci sentiamo un po’ ribelli al punto da identificarci con questo stile e di ordinarlo quasi per default e per un senso di appartenenza.
Adesso, sebbene abbia spillato ettolitri di birra IPA negli anni, non mi è mai capitato di condurre un’indagine di mercato; questa rimane la mia personale visione basata sull’esperienza.
Ma sono curioso di sentire la tua opinione, quindi sentiti libero di condividerla qui sotto.
Alla nostra!
E mi raccomando: bevi sempre consapevolmente!
Francesco