Mentre l’Italia splende per il suo vino e la prelibata cucina, un gioiello nascosto in Puglia, Il Guercio di Puglia, sta ridefinendo la nostra percezione della birra. Al pensiero della birra, spesso immaginiamo pub e locali specializzati, ma ci sono sorprese ovunque!
Non sto cambiando argomento e parlando di gastronomia, ma chi avrebbe mai pensato che un posto come Il Guercio di Puglia avrebbe catturato la mia attenzione? E perché? Questo affascinante locale è orgogliosamente menzionato nella Guida alle Birre d’Italia 2023 di Slow Food.
E no, non è un tradizionale pub. La mia curiosità è stata immediatamente accesa da questo. Se sei curioso di sapere come un ristorante può trattare la birra con una reverenza paragonabile a quella di un vino pregiato, e come questa si integra con la tradizionale cucina pugliese tra i famosi trulli di Alberobello (già menzionati in questo blog tra pub e birrifici) continua a leggere per un viaggio davvero fantastico!
Di cosa parliamo in questo articolo?
Il locale: Il Guercio di Puglia
Aperto nel 1973, Il Guercio di Puglia è ben più di un semplice luogo di ristoro. Immagina un’esperienza culinaria che fonde cucina tradizionale e pinseria, lontano dai luoghi comuni dei classici pub o pizzerie verticali. È una specie di locale trasversale, versatile e accessibile a tutti.
Nella terra dei trulli, la missione era chiara: rompere gli stereotipi legati a “pizza e birra”. Per evitare di cadere nel cliché e sorprendere i consumatori tradizionali della birra, il locale ha optato per birre di alta qualità, educando nel contempo i clienti e reinventando se stesso per offrire solo il meglio della birra.
Con 45 posti a sedere all’interno e 25 in uno spazio all’aperto incantevole, Il Guercio di Puglia si presenta come un crocevia tra tradizione e modernità. Anche se uno potrebbe aspettarsi un focus sul vino in un posto così, è la birra a rubare la scena. Questa perfetta alchimia tra tradizione e innovazione ha sedotto sia la clientela locale che i turisti. Al Guercio, l’esperienza è interattiva e non è raro sentire un cliente chiedere: “Cosa mi fai bere oggi?”.
L’idea visionaria dietro tutto ciò era di reinventare la concezione della birra, proponendo una selezione unica che potesse sembrare in contrasto con l’essenza stessa del locale. Ivano, uno dei gestori, ha creduto fermamente in questa direzione. All’inizio era come un pioniero in terra sconosciuta, ma come si suol dire, la perseveranza e la passione sono sempre premiate. E per Il Guercio di Puglia, questo approccio si è rivelato un grande successo.
Le birre
Ampliare l’orizzonte della birra potrebbe sembrare una scommessa forte, ma per Il Guercio è stata una mossa maestra. Andando controcorrente, ha proposto serate speciali che abbinavano cibo gourmet e birra artigianale, rivoluzionando il classico binomio “pizza e birra”. Dalla solitaria pils tedesca, il locale ha aumentato la sua offerta di birre alla spina fino a contarne cinque, di cui quattro che variano seguendo il ritmo delle stagioni.
E non è tutto: i fusti, conservati in una cella frigorifera, garantiscono una birra con una carbonatazione perfetta ed equilibrata, testimoniando l’impegno del locale nella cura dei dettagli e nella qualità.
Come ha fatto Il Guercio di Puglia a guadagnarsi un posto nella prestigiosa Guida alle Birre d’Italia 2023 di Slow Food? La risposta sta nell’incessante desiderio di innovare, nella scelta di prodotti sempre nuovi e vari, e nella capacità di rinnovare continuamente l’offerta. Tutto ciò ha fatto la differenza.
Nel febbraio 2023, l’ingresso nella guida ha rappresentato una notevole fonte di orgoglio. Dimostra come anche un locale che non si definisce “pub” possa guadagnarsi un prestigio nel mondo della birra, con un impegno costante e determinato.
Sebbene sia un punto di riferimento per i clienti locali e dei paesi limitrofi, la sua posizione ad Alberobello lo rende una vera perla. Qui, il turismo è solo la ciliegina sulla torta. L’incessante dedizione e l’attenzione al cliente sono ciò che realmente brilla.
- Editore: Kellermann Editore
- Autore: Francesco Selicato , Roberto Da Re Giustiniani
- Collana: I quaderni
- Formato: Libro in brossura
- Anno: 2022
Conclusioni
La ragione per cui ho deciso di visitare Il Guercio di Puglia ha avuto origine da un piccolo scintillio di curiosità. Scorrendo i social qualche mese fa, incappai in un post riguardante il locale. Inizialmente, pensai che fosse l’ennesimo posto come tanti altri. Ma, guardando più da vicino, mi resi conto che era qualcosa di diverso da un classico pub.
E così, tra una recensione e l’altra, tra storie e post condivisi, trascorsi due mesi (non sto scherzando) prima di avere il coraggio, forse un po’ impacciato, di chiedere di saperne di più sulla loro storia. Dopotutto, sono abituato a visitare pub e birrifici, ma la storia di questo locale mi affascinava particolarmente.
La mia esperienza sul posto? Semplicemente meravigliosa. Il Guercio è riuscito a trasmettermi una sensazione di genuinità e benessere. L’attenzione ai dettagli nel mondo della pizza, gli ingredienti di alta qualità e pluripremiati, tutto mi ha fatto pensare: “Questo locale merita davvero un riconoscimento speciale”. È sorprendente come un posto che non si identifica come un pub possa avere un tale impegno nel mondo della birra. E se mettono tanta cura nella birra, posso solo immaginare l’attenzione maniacale con cui si dedichino al cibo.
E, sì, posso dirlo ad alta voce: Alberobello, con i suoi suggestivi trulli e panorami mozzafiato, è diventata un baluardo di eccellenza nel mondo della birra.
Quindi, un piccolo consiglio: segnati Il Guercio di Puglia e facci una visita al più presto. Credimi, ne varrà assolutamente la pena.
Raccontami qui sotto se conoscevi già questo posto e… Alla nostra!
Mi raccomando: bevi sempre consapevolmente.
Francesco