Ci troviamo oggi nel cuore delle Marche, in visita al Birrificio dei Castelli, uno dei 54 birrifici artigianali accuratamente censiti da Fermento Birra, a cui si aggiungono anche le 16 Beer Firm della regione. Tra questi, solamente tre birrifici hanno l’onore di partecipare al Premio Birraio dell’anno 2023, un evento previsto a Firenze il 20 e 21 gennaio, che radunerà i 50 migliori birrifici d’Italia. Il Birrificio dei Castelli, situato nel pittoresco comune di Arcevia, si distingue come l’unica realtà selezionata dalla provincia di Ancona.
Immaginando di affacciarsi dalle storiche e imponenti mura del Castello di Piticchio, attraversando l’Arco della Torre, si viene accolti da uno scenario incantevole. Volgendo lo sguardo verso est, il mare azzurro delle spiagge che si estendono da Pesaro fino ad Ancona incanta la vista; a ovest, invece, lo sguardo si perde tra le verdi montagne degli Appennini, dove il Monte Catria e lo Strega si ergono maestosi.
Proprio sotto questo panorama spettacolare si trova il Birrificio dei Castelli. Questa rinomata realtà artigianale porta un nome che esprime un profondo legame con il suo territorio di origine, simboleggiando un’identità e un’unità territoriali che vanno oltre le semplici aspettative.
Prepariamoci a quest’avventura inedita: oggi esploreremo i meandri di questo birrificio, tra storia, evoluzione e gustose birre!
Di cosa parliamo in questo articolo?
Storia del Birrificio dei Castelli
Il Birrificio dei Castelli, situato nel comune di Arcevia in provincia di Ancona, a 535 metri sul livello del mare e circondato da nove castelli, racconta una storia di passione e imprenditorialità. L’avventura iniziò con due amici, Roberto Coppa e Giovanni Petroni, che si dedicarono inizialmente all’hobby dell’homebrewing. Utilizzando kit per la produzione casalinga di birra, iniziarono a sperimentare in un piccolo locale delle Conce, trovando il tempo per la loro passione nonostante gli impegni lavorativi.
Si resero presto conto del loro talento nel creare birre di qualità e, spinti da uno spirito imprenditoriale, decisero di trasformare questo hobby in una professione a tempo pieno. Nel 2015, il loro percorso li portò nei locali attuali, situati sotto il castello di Piticchio. Qui, nel corso di otto anni, hanno sviluppato un’ampia gamma di stili birrari: dalle birre di impronta belga come Saison, Tripel e Blanche, alle tedesche come Pils e Bock, fino alle Stout, Gose e al variegato mondo delle birre luppolate come IPA, APA e Imperial IPA.
Recentemente, hanno anche iniziato la produzione di birra senza glutine, entrando in un segmento di mercato in crescita e rispondendo alle esigenze di clienti con intolleranze alimentari. Il Birrificio dei Castelli ha raggiunto una produzione annua di circa 1800 ettolitri, distribuendo le proprie birre in tutta Italia e anche all’estero, con il Giappone come uno dei mercati più esotici.
Le birre
Le birre del Birrificio dei Castelli si distinguono non solo per la loro qualità ma anche per l’ampio riconoscimento che hanno ricevuto in diversi concorsi, sia nazionali che internazionali. Tra le più premiate c’è la “Extrema Ratio”, una Double IPA dorata che ha ricevuto il premio di birra dell’anno da Unionbirrai sia nel 2014 che nel 2016. Questa birra si contraddistingue per una forte luppolatura che è equilibrata dal malto, regalando un finale amaro ma secco.
Un altro esempio di eccellenza è la “Calix Niger“, una Chocolate Stout che ha ottenuto numerosi riconoscimenti tra il 2014 e il 2019. Si tratta di una birra di colore ebano, con intensi aromi di cacao e note di caffè, arricchita da luppolo neozelandese e malto torrefatto. Anche l’Armonia European Craft beer si è distinta, ottenendo premi al Brussels Beer Challenge e al concorso di Birra dell’anno.
Non si può non menzionare la loro birra gose, la “Mare Nostrum”, una birra molto fresca realizzata con acqua salata e a fermentazione lattica. È leggermente acida e si distingue per l’aggiunta di un ingrediente tipico delle Marche, il Paccasassi, un tipo di finocchio marino selvatico, che viene inserito durante la bollitura. Questa birra presenta anche note agrumate, coriandolo e un tocco di cozze marine.
Una caratteristica distintiva del Birrificio dei Castelli è anche l’originalità dei nomi scelti per le loro birre, come “Bibere”, “Extrema Niger”, “Citra Iuvant”, “Damnatio Memoriae”, “Repetita Iuvant”, “Italicum” e altri. Questi nomi latini riflettono le caratteristiche, peculiarità, eccentricità e le fantasie sia delle birre che dei due mastri birrai. Con oltre 20 tipi di bevande diverse, alcune delle quali stagionali, il birrificio mostra un carattere estroso e innovativo, che si manifesta in ogni aspetto della loro produzione.
Conclusioni
Questa storia dimostra perfettamente come la passione e la dedizione possano evolversi in un notevole successo imprenditoriale, in particolare in un settore dinamico come quello della birra artigianale in Italia. Da Roberto e Giovanni c’è molto da imparare e da cui trarre ispirazione. Oggi, il Birrificio dei Castelli si impone come una delle realtà più rilevanti e premiate tra i piccoli birrifici artigianali della regione Marche.
La loro produzione si caratterizza per la vastità e la varietà degli stili birrari offerti. Ogni birra riflette un’alta qualità standard, frutto di attenzioni scrupolose e di un’accurata selezione degli ingredienti.
Se hai già avuto la fortuna di conoscere questa perla marchigiana o di assaporare le loro birre nei migliori pub della zona, non esitare a condividere la tua esperienza e il tuo feedback qui sotto. Siamo sempre alla ricerca di nuovi pareri e giudizi per arricchire la nostra conoscenza e condividere le eccellenze del territorio.
La tua opinione è preziosa per tutti coloro che, come noi, sono appassionati di birre artigianali e desiderano scoprire e apprezzare i tesori nascosti della regione delle Marche.
Alla nostra! E mi raccomando: bevi sempre consapevolmente.
Articolo di Daniele Liberti