Possiamo affermare con certezza che questo birrificio ormai è ben noto e non ha bisogno di ulteriori presentazioni. Abbiamo già discusso ampiamente di esso e gode di una certa fama anche online. Ho avuto il piacere di conoscere personalmente tutto il team di produzione, inclusi Cesare Gualdoni e gli altri membri, ma delle birre di Orso Verde?
Non abbiamo ancora esplorato in dettaglio la loro linea di produzione. Personalmente, non ero interessato a redigere semplicemente un elenco, pertanto, ho deciso di selezionare alcune birre seguendo il mio istinto e di condividere un resoconto più personale su quelle che, secondo i miei gusti, mi hanno colpito particolarmente.
Quindi, mettiti comodo, perché oggi esploreremo l’intera linea delle birre di Orso Verde, focalizzandoci su quelle che ho trovato particolarmente notevoli. Continua a leggere fino alla fine, perché nelle conclusioni riserverò ai lettori di questo blog un piccolo omaggio.
Allora, immergiamoci nel mondo delle birre di Orso Verde!
Di cosa parliamo in questo articolo?
La linea di birre di Orso Verde
Eviterò di fare un’ulteriore introduzione sulla storia del birrificio e sulle sue origini. Quel che è certo è che nel 2024, Orso Verde celebrerà 20 anni di attività, durante i quali ha prodotto una quantità impressionante di birra. Questo lungo percorso mi ha permesso di apprezzare profondamente la loro produzione e la visione aziendale.
Oggi, la linea delle birre di Orso Verde comprende più di 20 etichette, sia fisse che a rotazione. Vediamole nel dettaglio:
- Chiara (Munich Helles): Questa birra a bassa fermentazione si presenta con un colore giallo paglierino e una schiuma fine e persistente. Al naso emergono note maltate di miele e fieno, arricchite da lievi profumi erbacei e floreali derivanti dall’uso di nobili luppoli tedeschi. Al palato, si distingue per un ingresso maltato che richiama la crosta di pane e il miele di acacia, conferendo una morbidezza che equilibra la delicata luppolatura.
- Amaranta (Traditional Bock): Birra a bassa fermentazione caratterizzata da una schiuma color avorio. Al naso, si percepiscono sensazioni di frutti rossi, caramello e frutta secca. In bocca, ricorda il miele di castagno e lascia spazio alle stesse note fruttate avvertite olfattivamente. La sua lunga maturazione a freddo ne esalta la rotondità e l’armonia.
- Edenblanche (Belgian Witbier): Birra ad alta fermentazione, giallo paglierino con schiuma caratteristica. L’aroma è definito dalla combinazione dei malti e dall’aggiunta di scorza d’arancia e coriandolo durante la bollitura. Al palato, l’equilibrio di avena e frumento maltato dona una setosità e un finale acidulo che la rendono piacevolmente dissetante.
- Vlaander (Belgian Tripel): Birra ad alta fermentazione, color dorato e profumo distintivo del lievito belga che apporta note speziate e sentori di frutta matura. Si presenta con una schiuma bianca e persistente e una leggera velatura. Nonostante l’elevato tenore alcolico, questo è ben mascherato, con un sapore che corrisponde strettamente alle percezioni olfattive.
- Uncle Dog (American White IPA): Birra ad alta fermentazione, molto chiara. Prodotto con malto d’orzo e di frumento, i luppoli americani liberano al naso sensazioni citriche e floreali con note esotiche. Al palato è aromaticamente intensa e secca, con un finale acidulo che la rende dissetante.
- Beata Ignoranza (American Pale Ale): Birra ad alta fermentazione luppolata all’americana. Il profilo olfattivo è dominato da sentori resinosi e agrumati, con lievi accenni mielati. Al palato offre una grande corrispondenza con note di mandarino e pompelmo, chiudendo con un finale moderatamente amaro e asciutto.
- Katzenbrau (Italian Pilsner): Birra a bassa fermentazione, chiara. All’olfatto emergono note erbacee e floreali. Una buona presenza maltata, unita a un’intensa luppolatura, crea un equilibrio perfetto che si conclude con un finale amaro e rinfrescante.
- La15 (Imperial Milk Coffee Chocolate Stout): Birra ad alta fermentazione di colore nero. Al naso emergono immediatamente intense note di caffè in grani e cioccolato extra fondente. Al palato, offre un perfetto riflesso delle sensazioni olfattive. Il corpo robusto la rende ideale come birra da meditazione. Si conclude con un finale lungo e morbido, impreziosito da una leggera acidità dovuta al caffè.
- Gos’è? (Gently Gose): Birra ad alta fermentazione prodotta con fior di sale di Sicilia, fiori d’ibisco e coriandolo, che le conferisce un particolare colore rosa antico. Al naso si avvertono note di coriandolo e fragolina di bosco, grazie al mix di cereali e spezie. In bocca, i toni minerali e aciduli si susseguono e confluiscono in un finale sapido.
- Dna Senza Glutine (Pacific Ale): Birra ad alta fermentazione di colore oro antico con una schiuma densa e pannosa. L’uso di luppoli australiani e americani le dona un bouquet olfattivo estremamente esotico e balsamico. Al palato, l’inizio biscottato evolve verso note di ananas, mango e frutto della passione, concludendo con un finale nettamente asciutto e amaricante.
- Rebelde (American Strong Ale): Birra ad alta fermentazione, di colore ambrato e ingannevole. L’aroma inizialmente caramellato lascia presto spazio a note resinose e agrumate tipiche dei luppoli americani. L’assaggio riflette fedelmente le sensazioni olfattive e si conclude con un finale amaro marcato. È corposa e sorprendentemente bevibile nonostante l’alta gradazione alcolica.
- Wabi (Slovenian Pale Ale): Birra ad alta fermentazione di colore dorato con schiuma bianca e compatta. I luppoli sloveni (Styrian Dana, Styrian Golding, Aurora) liberano aromi che ricordano i fiori di campo e il fieno appena falciato, con accenni di note limonose. Al palato, un leggero sapore mielato è rapidamente sostituito da un piacevole amaro che culmina in un finale molto secco.
- True (DDH American Double IPA): Birra ad alta fermentazione dorata, con doppio dry hopping che conferisce un profumo esplosivo grazie a una selezione di luppoli americani. L’aggiunta di zucchero candito rende il palato morbido e sfaccettato, con un equilibrio di sapori che nasconde l’alcolicità ma amplifica l’amaro finale.
- Backdoor Bitter (Extra Special Bitter): Birra ad alta fermentazione, ambrata e dal grande carattere. Al naso emergono sentori di pepe rosa, legno di cedro e pompelmo. Il sapore iniziale caramellato lascia rapidamente spazio a note resinose ed erbacee, evocative di radice di genziana e genepy.
- IPA Fever (DDH American IPA – West Coast Style): Birra ad alta fermentazione chiara. Al servizio si forma un generoso cappello di schiuma. All’olfatto domina un’intensa luppolatura americana e australiana in dry hopping, che sprigiona un mix di frutta matura, frutta tropicale e fiori. Il sapore conferma le sensazioni percepite all’olfatto, chiudendo con una nota leggermente amaricante.
- Chocotale (Winter Pear & Chocolate Doppelbock): Birra a bassa fermentazione, preparata con purea di pere Williams BIO e grue di cacao. Nel bicchiere si presenta color mogano con riflessi rubino e una schiuma compatta color nocciola. Al naso si avvertono immediatamente le note di caramello, pera, canditi, polvere di cacao e nocciola. Al palato, le stesse avvolgenti sensazioni sono accompagnate da sentori di dolci natalizi. Un corpo pieno ed avvolgente accompagna il finale della bevuta.
- Nubia (Baltic Porter): Birra a bassa fermentazione di colore nero impenetrabile. Al naso, evoca sensazioni di panna cotta, caffè e cioccolato fondente. Al palato si presenta corposa, morbida e rotonda, con l’avena che ne accentua il corpo, rendendola particolarmente avvolgente.
- Gryla (Doppelbock): Birra a bassa fermentazione, color mogano, in stile doppelbock. Rilascia profumi di mandorla, frutti rossi, caramello e mou. Queste stesse note si ritrovano all’assaggio, arricchite da aggiunte di pan di zenzero. Il suo corpo denso e strutturato maschera efficacemente l’alta gradazione alcolica, rendendola sorprendentemente scorrevole.
Le mie Preferite
È vero, quando mi chiedono qual è la mia birra preferita, rispondo sempre in modo ironico: “La prossima!” Ma, scherzi a parte, anch’io ho dei gusti e delle preferenze. Generalmente apprezzo tutti gli stili di birra, anche se tendo a bere meno le Blanche o le Weiss.
Credo fermamente che la scelta della birra sia dettata dal momento, dalla situazione e dalla sensazione che si prova in quel specifico contesto di degustazione. Tuttavia, devo ammettere che, al netto degli stili che preferisco meno, ho trovato tutte le birre di Orso Verde “corrette”, perché esiste davvero la birra corretta e quella sbagliata, come spesso ribadisco. Loro offrono una linea di produzione stabile che soddisfa pienamente le aspettative.
Ho anche stilato un mio personale podio delle birre di Orso Verde, motivo per cui ho deciso di dedicarci un intero paragrafo. Quindi, rullo di tamburi… Eccolo qui!
Al terzo posto ho posizionato la Ipa Fever, una DDH American IPA. Questa birra sprigiona un piacevole aroma grazie alla doppia luppolatura con luppoli americani e neozelandesi, unendo un mix di frutta matura e tropicale.
L’amaro è moderato e molto gradevole, con un 6% di alcol che passa quasi inosservato, una di quelle birre che, una volta finite, ti spingono a tornare subito al frigo per aprirne un’altra. Il sapore al palato è persistente, ma non troppo, giusto il tempo necessario tra un sorso e l’altro. L’ho particolarmente apprezzata!
Il secondo posto vince facile, ammetto di avere un debole per certi stili di birra, e avrei voluto posizionare questa al primo posto, ma sarebbe sembrato troppo di parte. Perciò, un ben meritato secondo posto va alla Chocolate Winter Pear & Chocolate Doppelbock. Più che una birra, è un gesto d’amore verso se stessi.
Potrebbe essere etichettata come una classica birra invernale, ma è perfetta in ogni stagione. Questa birra brilla per i suoi ingredienti di qualità, come la purea di pere Williams BIO e le grue di cacao, e si presenta con un color mogano e una schiuma compatta color nocciola.
Al naso dominano le note di caramello, pera, canditi, polvere di cacao e nocciola, che si materializzano in modo avvolgente anche al palato. Il corpo pieno ed avvolgente conclude splendidamente la bevuta. È, senza dubbio, una birra ideale al termine di una cena o per momenti condivisi, quando si desidera regalarsi attimi di felicità.
Chi presiede questo podio è la pluripremiata Wabi, una Slovenian Pale Ale che incanta dal primo sorso. Prodotta con luppoli sloveni, presenta un colore dorato molto deciso e un sapore che sembra un incrocio tra estate e primavera, ricco di fiori tipici di questo periodo.
Equilibrata anche nel suo tenore alcolico, con un 5,3% che non è né eccessivo né scontato. Quando stai sistemando le birre in frigo, questa è quella che deve trovarsi in prima fila. Il mio consiglio è di gustarla in compagnia, per esaltare palati e offrire un’esperienza di degustazione diversificata. È davvero una birra che offre molto a chi la beve.
Conclusioni
Abbiamo raggiunto il termine di questo viaggio alla scoperta delle birre di Orso Verde. Per me è stato un vero onore raccontarne le caratteristiche e approfondire la storia del birrificio. Da appassionato di storie, mi sta balenando l’idea di andare oltre, di esplorare dietro le quinte e scoprire come nascono le loro birre. Durante una chiacchierata, il mastro birraio mi ha fatto un paragone molto suggestivo: il suo lavoro è come quello di uno chef. Sarebbe affascinante scoprire i segreti dietro le quinte delle birre di Orso Verde…
Non sono sicuro che sarà possibile, ma mi impegnerò nelle prossime settimane per scoprirne di più. In ogni caso, restiamo sintonizzati qui o sui miei canali social.
Ehi, non mi sono dimenticato! Ho promesso un regalo nelle conclusioni finali, e qui c’è per te un codice sconto del 20% valido per l’acquisto delle birre di Orso Verde. Basta accedere allo shop online e inserire il codice ORSOTEMERARIO al momento dell’acquisto. È un coupon che ho riservato alla community de “I Temerari della Birra”, ma ora anche tu puoi approfittarne!
Fammi sapere nei commenti quale è la tua personale top tre delle birre di Orso Verde, sono molto curioso di conoscere le tue preferenze!
E alla nostra!
Mi raccomando: bevi sempre consapevolmente!
Francesco